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Magna Graecia Film Festival, un super Paolo Bonolis si è raccontato senza veli

Catanzaro, 7 Agosto - Evento speciale ieri sera nell’Arena del Porto gremitissima. Paolo Bonolis, accolto con un grande abbraccio dalla platea, è stato intervistato dall’esperto giornalista Giovanni Minoli. Dialogando sul suo libro “Perché parlavo da solo”, ha espresso quelle che sono le sue idee sugli argomenti più attuali del momento. Brillantissimo e in gran forma non si è tirato indietro a nessuna delle domande.

Riportiamo qui una breve sintesi dell’intervento durato oltre un’ora e mezza.

Paolo Bonolis e il libro “Perché parlavo da solo”

È nato perché presumevo fosse  una patologia che glia altri mi hanno attribuito e ho smesso di parlare da solo e ho deciso di iniziare a scrivere quelle cose che altrimenti avrei cianciato in solitudine. Alcune persone casualmente le hanno lette e hanno deciso di allargare gli argomenti di cui andavo parlando e farne un libro che tratta una marea di argomenti. I proventi vanno in beneficenza all’associazione Adotta un angelo (ceRS), un onlus con la quale collaboro da tanti anni col dott. Belardinelli del Bambin Gesù di Roma. Cerchiamo di dare assistenza infermieristica specializzata gratuita a tutte quelle famiglie che hanno bambini con gravissime problematiche.

Bonolis e la figlia Silvia

La sua nascita è stata particolarmente dura da vivere, soprattutto per mia moglie che era alla sua prima gravidanza, perché c’erano parecchie problematiche. È stata, però, una grande ricchezza. È sempre felice, vive le sue poche competenze con un sorriso fantastico. Questo mi fa pensare che noi, che di competenze ne abbiamo troppe, non riusciamo a beccare mai la strada giusta per essere contenti. Siamo sempre preoccupati a pensare quello che lasciamo invece che a quello che troviamo. Mi ha insegnato come arrivare alla felicità. Vado spesso alle sue gare di Special Olimpics, non ho mai visto tanta felicità come in questi ragazzini.

Paolo Bonolis, la vaccinazione anti-covid e il Green Pass

Nessuna incertezza, mi sono fidato delle istituzioni e l’ho fatto. È un argine contro l’esondazione della pandemia e sta ottenendo grossi risultati. E poi, abbiamo l’uomo più veloce del mondo, abbiamo vinto gli europei, il salto in alto, io non so che c’è in questi vaccini ma funzionano in maniera impressionante (suscitando l’ilarità di tutto il pubblico). Rispetto chi non vuole vaccinarsi ma credo si punisca da solo. Il Green Pass è una strada per vivere con maggiore serenità la quotidianità. Come non posso passare con il rosso, anche altre regole che mi vengono date nel rispetto della collettività le devo rispettare e non sono una privazione della libertà ma una piccola, necessaria limitazione.

Paolo Bonolis e l’Italia che non si riconosce i meriti che ha

Siamo abituati a raccontare sempre ciò che non va e quasi mai quanto di buono facciamo. Ce ne ricordiamo soltanto quando otteniamo risultati straordinari come in questo momento nello sport. La commistione di potenzialità genetiche della 4X100 che oggi ci ha dato un oro olimpico storico è meravigliosa. Queste Olimpiadi, le più vincenti di sempre, sono straordinarie perché sono la prova di un successo diffuso sul territorio. Riusciamo ad essere competitive in tutti gli sport ed è una cosa quasi unica nel mondo.

Paolo Bonolis e la religione

Io ho grande rispetto per chi ha fede perché credo che essa aiuti a darci una risposta a quello che oggettivamente è un non senso della vita. Io personalmente non posso negare ma neanche affermare. Io mi comporto bene, se poi un giorno, quando morirò, c’è qualcuno che mi aspetta, bene, altrimenti non succederà niente. Mi colpisce la serenità di quelle persone che credono veramente. L’unica cosa che non capisco è perché attraverso un atto di fede si possa costruire un potere economico così grosso.

 

Paolo Bonolis e Luca Laurenti

È una persona meravigliosa con il quale ho un rapporto fraterno. È straordinario perché lui è altrove. È un altrove bellissimo perché mi permette di cambiare dimensione continuamente, un rimbalzo continuo di lettura dell’esistenza che rende anche il lavoro estremamente piacevole.

Paolo Bonolis e lo sport

Ho fatto tanto sport perché mi piace la fatica. Se ottengo qualcosa senza fatica non mi dà soddisfazione. Ho cercato di trasferire questa cosa ai miei figli ma non ci sono riuscito.

Paolo Bonolis, la diversità e il DDL Zan 

L’unica cosa che abbiamo tutti in comune è la diversità. È la bellezza di poter osservare qualcosa che non sia te stesso. La bellezza di questo mondo sono le tante opportunità umane, naturali, geografiche. Il DDl non l’ho capito perché non l’ho letto. Credo che ci siano tante persone che hanno subito per parecchio tempo un trattamento spiacevole della loro natura e questo non è giusto. Al contempo, però, credo che ci debba essere qualcosa di più sincero del politically correct, perché spesso mi dà l’idea di una sorridente macchina dell’ipocrisia. Non è la parola che dici, ma l’intenzione che hai che fa la cosa brutta.

Paolo Bonolis, l’utero in affitto e l’adozione

Avere un figlio è una cosa bellissima, ma non può essere scambiato per un diritto. In luogo dell’utero in affitto o di qualunque altro percorso manipolatorio eccessivo c’è l’adozione che come atto d’amore è dieci volte superiore. Il problema è che non è facile adottare, i criteri sono eccessivamente selettivi.

 

Paolo Bonolis e l’immigrazione

L’’immigrazione è da considerare come un rimbalzo della predazione di risorse umane ed economiche  che per molto tempo c’è stata da parte di Stati uniti e paesi europei. Chi ha delle difficoltà di questo tipo provare a spostarsi sia più che normale. Poi si tratta, però, di come gestire tutto questo.

Saverio Fontana