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Magna Graecia Film Festival, Richard Dreyfuss Colonna d'oro alla carriera
Catanzaro, 31 Luglio - Ieri sera, nel corso della terza serata del Magna Graecia Film Festival 2018, Richard Deyfruss, grande attore americano, Premio Oscar nel 1978 con Goodbye amore mio, protagonista di American Graffiti, Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo e numerose altre pellicole, è stato premiato con la 'Colonna d'oro ' alla carriera del maestro orafo Michele Affidato e con una scultura in vetro del maestro Silvio Vigliaturo.
L'altro ieri ha entusiasmato i suoi fans donando loro una straordinaria Masterclass tenuta nel centro storico cittadino. Dopo un 'eccitante' passaggio dal Museo del Rock in cui ha potuto stupirsi nel vedere 'quali livelli ha raggiunto la musica americana oltre i suoi confini', si è diretto al Teatro Comunale dove ha incontrato un folto pubblico, composto per lo più da giovani universitari, registi e attori teatrali che operano nelle tante compagnie presenti in città. Rispondendo alle domande della Presidente del Comitato Artistico del MGFF, Silvia Bizio, e a quelle del pubblico, si è raccontato e ha dispensato preziosi consigli, entusiasmando tutti i presenti. Qui di seguito i punti principali del suo prezioso intervento.
Richard Dreyfuss e la recitazione
A otto anni ci siamo trasferiti da New York a Los Angeles e ho detto a mia madre che volevo fare l'attore. Lei mi ha detto:' non limitarti a parlarne fai qualcosa'. Sono andato alla comunità ebraica locale e ho fatto dei provini per delle recite e da allora non ho mai fatto più di una settimana e mezza senza una recita scolastica, prima, e a teatro dopo, fino a quando ho avuto ventisette anni, quando ho saputo che quella sarebbe stata la mia vita. Io sentivo che avrei avuto successo prima di chiunque altro. I miei amici erano molto scettici ma io non avevo nessun dubbio. Ho trascorso tutti quegli anni di preparazione rilassato, senza fretta, sapendo che ce l'avrei fatta.
Richard e la scrittura
Tutti i miei amici hanno avuto momenti o anni di dubbi, io no. A cinquant'anni ho iniziato a scrivere e tutti quei dubbi che non ho avuto da giovane sono arrivati ruggendo come un leone. Adesso è un equilibrio costante tra momenti di fiducia e momenti di depressione maniacale.
Richard lo storyteller
Oggi sono uno storyteller, esprimo le vostre sensazioni più segrete di amore e di odio e le porto al pubblico.
Richard e il teatro
Io non ho mai rinunciato al teatro. Il lavoro che si fa di fronte alla cinepresa può essere molto arido, perché la gente che c'è intorno sta lavorando e non vede la tua recitazione, perfino il regista ti guarda in un monitor. A teatro, invece, hai un rapporto viscerale con il pubblico. L'unica difficoltà è che a teatro non ti pagano tanto da poter vivere. La perfezione è, quindi, recitare a teatro e fare film per vivere. Non capisco attori che fanno solo cinema.
Richard e l'interpretazione
La qualità dell'interpretazione dipende dal livello di onestà che riesce a raggiungere un attore senza sentirsi imbarazzato. In tutti noi c'è un Adolf Hitler e in tutti noi c'è un Gesù Cristo. Il lavoro dell'attore è quello di riuscire a tirare fuori un certo tipo di Hitler e un certo tipo di Gesù, in quel modo puoi dire la verità. E' un lavoro semplice e complesso allo stesso tempo.
Richard e il futuro
Più ti allontani dagli anni del liceo, più ti avvicini alla morte, più ti rendi conto che le idee cambiano. Adesso quello che per me è importante è capire il decadimento del mio paese, il paese che una volta era il più grande al mondo e adesso non lo è più. Credo che in questo momento sia importante per me capire cosa sta succedendo.
Richard e 'Incontri ravvicinati del terzo tipo'
Io penso sia un film con una nobiltà innata. Un film che dice che non hai niente di cui aver paura nel guardare in su. Sentire che puoi essere benvenuto nell' universo. E' un'idea nobile.
Richard e il cinema italiano
Giulietta Masina, Anna Magnani, non importava se non li capivo, erano grandi artisti e meravigliose attrici. Marcello Mastroianni, Sofia Loren, Alberto Sordi, Roberto Benigni, hanno segnato, attraverso i loro film il mio modo di fare cinema.
Richard e i giovani che vogliono fare cinema
Ogni minuto in cui tu non stai lavorando per portare il pane alla tua famiglia deve essere recitazione. Non devi essere pagato, devi pagare tu per avere quel privilegio. Se sei solo e non c'è nessuno che può fare quella scena con te, prendi quel libro, vai in bagno, mettiti davanti allo specchio, recita e guarda la tua faccia, stai lì finché tua madre non ti urla 'esci dal bagno'.
Richard, Oliver Stone, Putin e Trump
Sono contento di incontrare qui Oliver Stone perché ha trascorso una settimana con Putin. Io la vedo in modo molto diverso dai miei compatrioti su Putin. Oliver è uno dei pochi registi con una forte opinione politica, io sono uno degli attori con una forte opinione politica, spero, quindi, di poterci sedere a parlare. Non ho nessun desiderio di interpretare un personaggio dell'amministrazione Trump tranne che di uno che lo saluta e gli dice arrivederci. [MORE]
Dopo la premiazione, l'attore e regista Paolo Sassanelli, ha presentato la sua opera prima in concorso, "Due piccoli italiani" (2018), accompagnato dai due attori protagonisti, il catanzarese Francesco Colella e la tedesca Marit Nissen.
Saverio Fontana