Economia

Maghi e Cartomanti, un "mercato" che non conosce crisi: +18,5%

MILANO, 15 GENNAIO 2014 – Gli effetti collaterali della crisi economica che – ormai - da anni imperversa, sono più dannosi della stessa causa che li ha generati. Infatti, i sopraindicati spingono le persone a cercare delle soluzioni “alternative”, facendole sprofondare – ulteriormente – nella spirale negativa in cui si trovano.

Tra i suddetti effetti, si annoverano soluzioni estreme, come i suicidi indotti dalla disperazione, oppure il meno drastico stillicidio di chi ricorre al gioco d’azzardo (che nei casi più gravi sfocia nella Ludopatia), giusto per citarne qualcuno. A questi, si aggiungono i dati di una recente analisi - pubblicata su lavoce.info - condotta da Mario Centorrino, ordinario di Politica economica all’Università di Messina ed ex consulente esterno del ministero dell’Interno sui rapporti tra economia e criminalità organizzata, da cui emerge che il ricorso a sedicenti maghi e cartomanti è un fenomeno in crescita. [MORE]

Un "mercato", quello dell'occulto, che – stando a quanto si legge in tale studio - nei primi sei mesi del 2013, ha registrato «un fatturato (presunto) (inteso come il settore nel quale lavorano maghi, cartomanti, fattucchieri, cui vanno aggiunti spiritisti, sensitivi, rabdomanti) in aumento del 18,5 per cento, passando da 7,5 miliardi a 8,3 miliardi». Un dato allarmante, a cui di deve aggiungere anche il numero degl’operatori dell’occulto: 160 mila, che quotidianamente forniscono 30 mila prestazioni giornaliere – per un importo oscillante tra 50 e mille euro - ai 4 italiani su 10 che si rivolgono ad essi.

Come puntualizza Centorrino: «L’emergere del lavoro come argomento sul quale ottenere conferma o smentita di aspettative è ribadito da un’altra ricerca sul tema, quella condotta dal Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap)». Quindi, data la situazione contingente, il lavoro è il motivo principale per cui si interrogano cartomanti o maghi. «Si intensificano i contatti tra i maghi e gli indovini e i professionisti della finanza, i top manager e gli imprenditori, finalizzati a conoscere sviluppi e tempi della crisi», prosegue l’ordinario di Politica economica all’Università di Messina.

Tuttavia, avverte Centorrino: «Non sempre l’espansione dell’occulto richiede una crisi dell’economia, come ci insegna del resto la storia degli astrologi di corte nell’opulenta età rinascimentale». Tale considerazione nasce dall’osservazione del fenomeno in Germania, che non ha risentito come altri degli effetti della crisi. Qui, infatti, «nel 2002 il giro di affari legato all’occulto veniva stimato nella Repubblica federale tedesca in 9 milioni di euro. Dieci anni dopo era più che raddoppiato (20 miliardi) e una proiezione al 2020 indica una cifra pari a 35 miliardi».

(Foto: affaritaliani.it)

Rosy Merola