Cronaca
Mafia Capitale, Marino commenta la vicenda e risponde a Berlusconi
ROMA, 7 DICEMBRE 2014 – All’indomani delle vicende di ʻMafia Capitaleʼ, il sindaco di Roma Ignazio Marino parla ai ragazzi in occasione di Factory 365, il raduno dei giovani democratici che ha luogo nella sede capitolina. Il primo cittadino spende le parole introduttive a difesa della città: “La stragrande maggioranza dei romani sono persone perbene e in questo momento soffrono per la crisi economica e la mancanza di lavoro. Questa è la Roma che conosco”. E aggiunge “Io mi rifiuto di avvalorare l'idea che Roma sia una città di mafiosi. Prima c'era la Roma ladrona ora la Roma mafiosa”. Marino prende così le distanze dallo scandalo esploso nei giorni scorsi e ci tiene a precisare “Con noi gli affari sono finiti. Noi stiamo dall'altra parte”.
Ma se l’accoglienza da parte dei giovani democratici è stata, tutto sommato, calorosa, il primo cittadino deve ancora difendersi dai numerosi attacchi che gli sono stati rivolti attraverso televisione e giornali e che lo invitano alle dimissioni. La risposta arriva oggi, ed è in particolar modo diretta all’ex presidente del Consiglio Berlusconi: “Ha mai sentito parlare del leader di Forza Italia? In questo momento sta scontando una pena ed è il presidente del Consiglio che si rifiutò di procedere allo scioglimento del comune di Fondi per mafia. Le sembra che questo sia il pulpito da cui devo ascoltare delle prediche?”. [MORE]
Se Marino non ha intenzione di dimettersi, occorre però capire in quale direzione si muoverà la giunta e come poter tornare a avere la fiducia di cittadini e collaboratori. Al momento, tre sono le vie proposte dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: “Per Roma potrebbero esserci tre ipotesi, dopo la valutazione delle carte dell'inchiesta: o un accesso agli atti, o lo scioglimento o una terza via che prevede di non intervenire essendo in corso l'attività giudiziaria”. A questo proposito, spezza una lancia a favore di Marino il ministro Maria Elena Boschi, che spiega come, ad oggi, non vi siano elementi sufficienti per una denuncia contro il Comune di Roma. Pertanto, “Marino deve restare e governare bene”, dichiara il ministro, “bisogna fare processi presto senza sconti a nessuno ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio perché non tutti hanno rubato. E' giusto che escano nomi e cognomi e si individuano responsabilità specifiche ma il Pd è intervenuto subito, gli altri non mi pare che stiano facendo pulizia”.
A questa affermazione fa eco quella dello stesso Marino, che si dichiara uno dei pochi ad aver deciso di prendere in mano la situazione non appena insediatosi al Campidoglio, attraverso alcune denuncie importanti: “Una delle prime persone che rimossi fu Franco Panzironi, ad di Ama”. Un impegno che, secondo le parole del sindaco, non ha ricevuto alcun tipo di attenzione da parte della stampa: “C'è stata molta più attenzione sulla pedonalizzazione dei Fori imperiali piuttosto che sulle altre scosse fortissime che io ho messo in atto da subito: ad esempio la chiusura della discarica di Malagrotta o l'aver mandato via il consiglio d'amministrazione di Assicurazioni di Roma. Perché le decisioni che io ho preso non sono state prese nei cinque anni precedenti? Questo bisognerebbe domandarsi...”
(Foto: www.omniauto.it)
Sara Svolacchia