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Macron si prende la Francia, sulle note dell'Inno alla Gioia

PARIGI, 8 MAGGIO - È la tarda serata di ieri quando Emmanuel Macron entra, commosso, in una piazza del Louvre gremita di sostenitori. Lo fa da Presidente della Repubblica francese, il più giovane della storia dopo Luigi Napoleone (trentanove anni). E soprattutto lo fa sulle note dell'Inno alla Gioia di Beethoven, l'inno dell'Europa. Il messaggio è quindi chiaro fin dall'inizio e significa fiducia all'Europa e una dura stoccata agli euroscettici, che si sono arresi ad un successo schiacciante del candidato centrista (o, se volete, ad un fallimento pesantissimo del Front National di Marine Le Pen). [MORE]

Il neopresidente ha conquistato il 66,06 % dei voti e travolto la rivale, ferma al 33,94 %. Ciò che colpisce di più della piazza del Louvre stracolma è la presenza massiccia ed entusiasta di giovani, i giovani di una Parigi che si è schierata apertamente con Macron (nella capitale francese il 90 % dei votanti ha preferito il candidato di En Marche!) e che per tutta la notte ha festeggiato nelle strade, con caroselli a tinte blu, bianche e rosse. Nessun simbolo di partito, solo il tricolore francese.

“Si apre un nuovo capitolo di speranza, di lotta al terrorismo e alle divisioni che ci minacciano, di difesa del destino comune dell'Europa, di diritti e attenzione per l'ambiente”, dice Macron. E quando pronuncia il nome della rivale politica, ai fischi che stanno per alzarsi dalla folla risponde così: “No, non fischiate. Chi ha votato per Marine Le Pen ha espresso un voto di rabbia, ma il mio obiettivo è che tra cinque anni questi elettori non debbano più votare per un partito estremista”.

Immediate le congratulazioni della politica internazionale, da Trump a Renzi, passando per Theresa May, fino agli elogi di Donald Tusk, attuale Presidente del Consiglio Europeo, che ha twittato così: “Congratulazioni alla Francia per aver scelto Libertà, Eguaglianza e Fraternità sulla tirannia delle false notizie”. La stoccata è naturalmente a Marine Le Pen, che esce con le ossa rotte dal voto di ieri e che annuncia cambiamenti, a partire dal nome del suo partito, che non si chiamerà più Front National.

Ma il record di questo ballottaggio è dato anche da due ulteriori percentuali: il 25,3 %, che significa astensione (la più alta per un ballottaggio dal 1969) e il 12 %, vale a dire schede bianche. Anche per i cittadini che hanno reso possibili questi dati si batterà Emmanuel Macron, che ha dichiarato: “Amiamo la Francia e da stasera, per i prossimi cinque anni, la servirò in vostro nome con umiltà, devozione, determinazione”. Terminato il discorso davanti al Louvre, infine, Macron si è messo en marche verso l'Eliseo, sulle note della Marsigliese, verso una nuova Francia.

Claudio Canzone

Fonte foto: express.co.uk