Macerata: via il questore Vuono, al suo posto arriva Pignataro
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MACERATA, 12 FEBBRAIO – Rimosso il questore della cittadina marchigiana: l’attuale dirigente Vincenzo Vuono è stato trasferito a Roma, al Dipartimento di Pubblica Sicurezza, lasciando il posto ad Antonio Pignataro, fino ad oggi direttore della II sezione della Direzione Antidroga. Si tratterebbe di un normale avvicendamento di incarichi, secondo quanto fatto sapere dallo stesso Dipartimento di Pubblica Sicurezza, rientrando nell’ambito di un più ampio movimento di prefetti ed altri dirigenti tra vari uffici pubblici. [MORE]
Anche altri membri del personale amministrativo sono stati in effetti coinvolti nell’operazione di rimpasto, tra i quali il prefetto Mario Papa, che lascia la Direzione Centrale delle risorse umane del Dipartimento di Pubblica sicurezza per assumere l’incarico di Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse. Il posto di Papa alla Direzione Centrale delle risorse umane sarà invece assunto da Giuseppe Scandone, il quale a sua volta lascia l’incarico di direttore della Scuola Superiore di Polizia. Annamaria Di Paolo, infine, viene nominata Reggente della stessa Scuola Superiore di Polizia, dopo aver ricoperto la carica di direttore dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Vuono si era però insediato solo tre mesi fa, il 20 novembre, dopo essere stato trasferito dalla questura di Isernia. Fonti della Questura (in base a quanto scritto sul Corriere) avrebbero fatto sapere che il cambio sarebbe operativo da subito, poiché sarebbe stato avvertito come opportuno un cambio di passo dopo gli ultimi avvenimenti che hanno sconvolto la città per poi acquisire anche risonanza nazionale. L’avvicendamento arriva infatti a breve distanza di tempo dalla sparatoria nel cuore della città, a sua volta seguita all’omicidio di Pamela Mastropietro.
Negli ultimi giorni, inoltre, è stata molto delicata la gestione delle manifestazioni a sfondo ideologico, sia quelle organizzate da Casapound e Forza Nuova, sia il corteo antifascista di sabato, tutte autorizzate dopo essere state in un primo momento vietate dal questore Vuono. Pare che il rilascio dell’autorizzazione sia avvenuto grazie all’intervento di un altro funzionario, che era stato inviato dagli uffici romani del Dipartimento per supervisionare la gestione dell’ordine pubblico. La manifestazione di sabato, tra l’altro, alla fine si era conclusa in maniera assolutamente pacifica, come dichiarato inizialmente dagli organizzatori, ma per precauzione la città era stata a tutti gli effetti blindata, con scuole e negozi chiusi, nel timore che potessero verificarsi altri scontri.
Del resto, anche il Ministro dell’Interno Marco Minniti aveva sottolineato che “la questione della sicurezza è gigantesca e non riguarda solo Macerata, ma tutto il Paese italiano”. L’ex-Sottosegretario del Ministero della Difesa aveva inoltre dichiarato che “una grande forza politica ed un grande Paese non devono strumentalizzare, né cavalcare le emozioni, ma non devono sottovalutare i problemi: una grande democrazia cerca di capire cos’è avvenuto”. Il riferimento è ovviamente al caso-Traini ed alla sparatoria in pieno centro, da Minniti definita una “rappresaglia aggravata dall’odio razziale”.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilmessaggero.it