Estero
Macedonia, caos immigrazione: confine aperto per 200 al giorno, prima donne e bambini
INDOMENI (GRECIA), 22 AGOSTO 2015 – Più calma la situazione oggi in Macedonia, dopo gli scontri verificatisi tra polizia locale e profughi principalmente siriani. Le autorità macedoni hanno annunciato che continueranno a far entrare in Macedonia gruppi di circa 200 migranti dando la precedenza a donne, bambini e anziani. Durante gli scontri, la polizia aveva lanciato gas lacrimogeni per disperdere migliaia di persone che cercavano di entrare nel confine sud del paese, e Skopje aveva dichiarato lo stato d'emergenza. Sono state lanciate anche delle granate assordanti, mentre un membro delle forze speciali è stato accoltellato da un migrante ieri sera verso le 23, nella stazione ferroviaria di Gevgelija. I circa 3mila migranti hanno passato la notte all'aperto, e nella mattinata hanno riprovato ad entrare in Macedonia, dopo che ieri il confine era stato chiuso. Il bilancio è di almeno una decina di feriti.
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La situazione dunque resta critica al confine con la Grecia, punto cruciale per migliaia di migranti che tentano di arrivare nell'Unione Europea via treno. Le autorità di Skopje avevano chiesto ausilio dai paesi vicini, per poter tenere sotto controllo una situazione definita oramai “allarmante”. Stando a quanto riportato dall'UNHCR, la “situazione sta deteriorando, migliaia di migranti e profughi vulnerabili, in particolare donne e bambini, sono ammassati sul lato greco del confine”. L'ONU ha chiesto alla Macedonia di stabilire una gestione dei confini ordinata e tesa a proteggere i più deboli, mentre alla Grecia di rafforzare le strutture, la registrazione e la ricezione sul proprio versante del confine.
Foto: lastampa.it
Dino Buonaiuto