Politica
M5S, Toninelli: "No a governo di scopo, si torni subito al voto"
ROMA, 4 MAGGIO – Il Capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, Danilo Toninelli, è stato intervistato da Giorgio Zanchini nel corso della trasmissione “Radio Anch’io” sulle frequenze di Radio1, per conoscere la posizione che sarà espressa dal suo partito nel corso del prossimo incontro con il Presidente della Repubblica, che si terrà questo lunedì. [MORE]
Il Movimento pare aver reagito male alla decisione dell’Assemblea della Direzione del Partito Democratico, con cui la scorsa settimana sembravano sussistere margini di accordo o quantomeno di trattativa su un eventuale compromesso programmatico, scongiurati però dall’approvazione all’unanimità della relazione presentata da Maurizio Martina e caldeggiata dall’ex Segretario Matteo Renzi, in virtù della quale si è deciso di non aprire alcun capitolo governativo con il Movimento e di accettare i rischi di un ritorno anticipato alle urne. Da sottolineare, in ogni caso, il fatto che le diverse anime e correnti interne al PD abbiano raggiunto l’unità dopo le forti tensioni della vigilia della Direzione (animata anche dalla presunta fuga di notizie pubblicate dal sito web “Senza di me”), lavorando per superare le divergenze ad un documento unico che è poi stato difatti approvato all’unanimità.
Tuttavia, mentre alcuni esponenti dem (ad esempio Calenda ed Orfini) auspicano a questo punto che il Presidente della Repubblica convinca le varie forze politiche ad appoggiare un eventuale governo-ponte istituzionale, voci opposte si levano dalla sponda stellata.
“Governi tecnici, di tregua, di transizione, del Presidente o governi affini, si formerebbero solo per tirare a campare, dunque preferiremmo tornare a votare” – ha dichiarato stamane Toninelli, aggiungendo che oltretutto, a suo avviso, “con un governo costruito tanto per farlo, appoggiato da Renzi e Berlusconi, non so cosa direbbero e come reagirebbero i cittadini”, per poi annunciare che il suo movimento “non permetterà agli altri di continuare a distruggere il Paese”. Ciò significa che nell’incontro con Mattarella verrà negato l’appoggio ad una qualsiasi soluzione-ponte, rilanciando piuttosto sulla prospettiva di tornare anticipatamente alle urne: “Bisogna andare a votare adesso per non protrarre la crisi del Paese e per avere un governo che faccia qualcosa di concreto, non la legge elettorale o solo riforme istituzionali, considerando tra l’altro che già la Lega di Salvini partecipò all’approvazione del vecchio Porcellum e Renzi è stato invece bocciato alla prova del referendum istituzionale da lui promosso”. “Se si tornasse a votare – ha poi concluso Toninelli – non so chi possa contenderci la vittoria; spero che venga data a noi la possibilità di arrivare a governare”.
Sfumata, infatti, almeno per il momento, la possibilità di andare immediatamente al Governo, il M5S è tornato sulle tradizionali posizioni battagliere, di fronte alla eventualità che siano le altre forze (centrosinistra e destra) ad appoggiare una soluzione istituzionale di tregua, nonostante dal PD abbiano già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di far parte di un esecutivo insieme ad esponenti leghisti. “Noi siamo stati già responsabili, ora tocca agli altri. Se vogliono, faranno un governo di tutti contro di noi. Ma non sarà facile un’ammucchiata, abbiamo 338 Parlamentari e voglio vedere come farebbero ad approvare un qualsiasi provvedimento normativo” – aveva affermato ieri il capo politico Luigi Di Maio, le cui dichiarazioni erano state poi riprese anche da Carlo Sibilia, altro esponente pentastellato, secondo il quale “non sarebbe possibile lasciare il Movimento fuori dai giochi e pertanto sarà meglio affrontare il prossimo voto con l’obiettivo di governare da soli per cambiare il Paese”.
C’è dunque ora attesa per le consultazioni di lunedì, quando il Presidente della Repubblica proverà, secondo quanto trapela dagli ambienti del Quirinale, a tastare il terreno per riscontrare disponibilità ad un Governo neutro, con un programma minimo in base al quale l’esecutivo possa occuparsi nell’immediato quantomeno della legge di bilancio e della legge di delegazione europea, con l’approvazione dei vari provvedimenti necessari per allinearsi alle ultime normative UE.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: piacenza24.eu