Politica

M5S, perchè siamo contrari alle delibere sulle farmacie di Sesto San Giovanni

MILANO, 26 GIUGNO 2014 - Nella serata di venerdì 20 giugno 2014 in Consiglio Comunale si tratta ancora di Farmacie Comunali, però questa volta la scelta è epocale, si delibera infatti sulla trasformazione in Srl dell'Azienda Speciale Farmacie Comunali di Sesto San Giovanni. Il Consiglio Comunale sta dando 2 milioni di euro di patrimonio a questa Srl. La prima delle due delibere riguarda il conferimento di beni immobili di proprietà comunale.

Tutti i nostri dubbi in merito a questa delibera li abbiamo già ampiamente espressi durante le due sedute di commissione di preparazione a questa delibera. Le ribadiamo per cristallizzare definitivamente la nostra posizione. Innanzitutto, NON riteniamo che sia necessario dotare la l'Azienda Speciale Farmacie Comunali di due degli immobili che sono in elenco. La cessione dei locali degli ambulatori medici via Levi e dell’ex farmacia 9, secondo noi, non trova alcuna attinenza con l’obiettivo che vorrebbe perseguire questa amministrazione comunale, cioè quello di dotare anche della proprietà dei muri dei locali all’interno dei quali viene svolta l’attività di farmacia.
Per quale ragione il Comune, visto che il Governo centrale trasferirà sempre meno fondi, si deve privare della proprietà di due immobili con i relativi affitti? La risposta: opportunità politica di questa maggioranza e noi ne contestiamo e non condividiamo a scelta.[MORE]

Quegli immobili sono stati acquistati con i nostri soldi, appartengono a noi tutti, cittadini di Sesto San Giovanni e questa maggioranza del PD e il Sindaco vogliono regalarli. La Srl non sarà di proprietà del comune e il sospetto è che in realtà si voglia dotare la futura Srl di un patrimonio a costo zero per la Srl, ma non per il comune. 

Questa decisione politica, è grave, sottrae soldi dal Comune almeno per il valore stimato e porta via
un mancato guadagno. L’altra riflessione importante e che il Comune ha degli immobili che non rispettano le normative, lo sa e non fa niente. Scrivere nella relazione che un immobile viene ceduto ben sapendo che non ci sono le certificazioni previste dalla legge, è secondo noi molto grave. Nessun privato potrebbe mai fare questo. Mai.
Che esempio stanno dando alla cittadinanza? Pessimo ovviamente. Il messaggio che stanno facendo passare è che il Comune può lavorare in deroga alle normative, tanto le certificazioni si possono preparare in qualunque momento. Avrebbero dovuto sanare questi immobili, ma non l'hanno fatto.

È mai possibile che una delibera così importante , che è un documento ufficiale e sul quale dobbiamo esprimerci con un voto (non solo noi, ma anche voi tutti gli altri Consiglieri Comunali), venga prodotta in questo modo? Per quel che ci riguarda no. Pessima prova. Concludendo: riteniamo che il trasferimento degli immobili non é impostato nè secondo le regole in essere nè secondo regole di buon senso. Riteniamo, infatti, che il trasferimento degli immobili non é impostato secondo regole di buon senso. Riteniamo anzi che sia un’operazione che in ultima analisi (ma questo lo potremo vedere solo tra qualche anno) darà come risultato finale quello di sottrarre ricchezza al Comune, cioè ai cittadini, ricchezza che verrà regalata alla nuova Srl.

Quando alla fine avremo un socio privato, con questa operazione voi avrete regalato al socio 10 immobili del valore di, FORSE, 2 milioni di euro e probabilmente molto di più.  In questo modo il privato potrà disporre di immobili non più pubblici e farne quello che riterrà più utile.

Per quel che ci riguarda al fine di cedere correttamente gli immobili e proteggere il patrimonio del comune, si dovrebbe oltre a far stimare gli immobili, sarebbe quello di non cederli gratuitamente, ma con un accordo economico che impegni le Farmacie a risarcire il Comune del valore degli immobili, in modo tale che la Srl che si crea non abbia un patrimonio regalato dai cittadini sestesi, ma un patrimonio acquisito attraverso un impegno economico

Noi non appoggeremo questo processo, mai, in nessun modo, questa è la differenza tra noi e loro.

La seconda delibera, invece, è stata appunto la trasformazione.

L’azienda Speciale Farmacie Comunali aveva forse queste opzioni:
- Rimanere un’azienda speciale, ma poi lo sappiamo tutti i buchi li avremmo dovuti pagare noi con il bilancio comunale, e forse non saremmo riusciti a reggere l’ennesimo colpo.
- Rimanere un’azienda pubblica, ma consorziarci con altre aziende pubbliche, ma chi è che vuole adesso, per come sono i nostri conti consorziarsi con noi? Direi che in questo momento non risultiamo particolarmente appetibili come partner per creare un consorzio di aziende pubbliche.
- Trasformarsi. L’opzione potrebbe essere Srl o Spa. Vi faccio notare che la stragrande maggioranza delle farmacie comunali è vero che non sono più aziende speciali, ma non sono neanche Srl: sono Spa. Questo vorrà pur dire qualcosa.

Forse se proprio bisogna privatizzare, perché non ci sono alternative, forse poteva avere senso procedere con una Spa, ma solo perché una SPA deve sottostare a controlli maggiori. Quindi avere in partenza maggiori garanzie di controllo, forse non sarebbe così sbagliato. Per come sono andate le cose negli ultimi anni, troviamo quasi Spaventoso sentir l'esposizione dei Consiglieri Comunali del Partito Democratico, con tutto l’entusiasmo che avete: “vogliamo un’azienda snella che possa agire senza troppi vincoli”.

Ma fino adesso chi ha pagato per i loro sbagli?

Ma fino adesso chi ha pagato per il loro mancato controllo? Ma fino adesso chi ha pagato per le loro tante parole e le loro grandi promesse di anni e anni di insabbiare e di finti sorrisi per mantenere i conti all'oscuro di tutti?
Ma il punto sul quale puntare e anche quella di chi guiderà questa società.

Il lavoro egregio che hanno fatto in quest’anno i Dott.ri Colasanto e Tranchida è sotto gli occhi di tutti. Riuscire di fatto a portare quasi all’equilibrio di bilancio nel 2013 un’azienda che è stata certificata come pronta al fallimento, facendo delle operazioni dettate in primis dal buon senso, perché per i primi mesi bisogna dire che i dottori hanno sostanzialmente applicato il buon senso, non hanno fatto manovre estremamente rischiose, è estremamente indicativo. E conferma definitivamente quello che noi abbiamo sempre sostenuto: le farmacie per funzionare
non hanno bisogno di essere trasformate, hanno solo bisogno di essere gestite. Gestite bene.  Da persone competenti dopo le pessime abitudini che hanno avuto e hanno posizionato nei posti chiave di questa azienda persone che hanno come unico merito l’appartenenza politica. Perché sono queste scelte che di fatto hanno portato alla morte di questa azienda.

Sentire ieri in commissione il Sindaco Monica Chittò dire: "che questa azienda sta scontando le scelte industriali sbagliate della passata gestione" mi ha lasciato abbastanza senza parole. Non è che negli anni passati c’era una Giunta di un altro partito. C’eravate sempre loro e Monica Chittò era assessore della Giunta Oldrini, ovvero la Giunta delle scelte coraggiose rivelatesi dannose per i conti economici del Comune. La passata gestione politica ha sbagliato e noi ci vogliamo distinguere dalla vecchia gestione, cambiando registro. Di fatto state realizzando tutto quello che negli anni scorsi la minoranza ha detto.  

Ora veniamo allo statuto. Giusto un paio di esempi e ci limitiamo all’art 2:
- Comma 2: per quale ragione ci stiamo già svendendo il 50% della quota? Siamo sicuri che non si potesse fare il 60%.
- comma 3: Viene detto che le quote possono essere trasferite, ma non stabilisce il sistema di trasferimento? Perché? I soci non versano?

Fare uno statuto così lacunoso con la scusa che poi (forse, ma in realtà non si sa bene quando)
subentreranno dei soci, è poco professionale.
Sarebbe stato molto più opportuno avere uno statuto completo già in vigore che giova a favore
dell'ente, in modo da evitare di dover discutere poi con gli altri soci, se mai dovessero arrivare.

Privatizzare l’azienda, così come lo sta facendo il Sindaco e l'amministrazione , non garantisce in alcun modo l’ente, cioè i cittadini, e non garantisce in alcun modo il posto di lavoro ai farmacisti.

La mission dell’azienda così come la stanno costituendo non è più quello di stare al servizio dei cittadini, ma quella di fare profitto. Sarebbe stato utile mettere nello statuto, tanto per avere chiara la mission “sociale” dell’azienda, che i profitti o gli utili laddove presenti, potrebbero essere reinvestiti nell’azienda stessa a favore della copertura dei servizi sociali erogati per conto del comune. E questo è un esempio molto semplice.

Una privatizzazione fatta così, come detto anche in commissione, é una scelta politica della maggioranza. E ve ne assumerete tutte le responsabilità. Noi del Movimento 5 Stelle saremo sempre contro alla scelleratezza di queste scelte. Il nostro voto è stato negativo per entrambe le delibere, le loro belle parole non ci incantano assolutamente.

Notizia segnalata da: (M5S di Sesto San Giovanni)