Politica
M5s: Di Maio lancia fase 2 del Movimento; ancora tensioni interne
ROMA, 26 FEBBRAIO - Un gruppo di supporto che lavori sui temi, coinvolgendo parlamentari, membri delle commissioni e territorio, e non proposte preconfezionate da mettere al voto sula piattaforma Rousseau. Nomine territoriali scelte collegialmente e una condivisione di un percorso, sia per quanto riguarda le leggi in Parlamento sia sulla strada che deve percorrere il Movimento. L'ala movimentista dei pentastellati chiedera' un confronto interno, rilanciando - riferiscono fonti parlamentari - questa proposte. Non questa sera, visto che la riunione del gruppo della Camera e' stata annullata. Ma il tema sara' all'ordine del giorno nei prossimi giorni visto che restano i dubbi nell'ala ortodossa sull'accelerazione decisa da Di Maio nella riorganizzazione della struttura. Una riorganizzazione che non sara' calata dall'alto ma ratificata con un voto su Rousseau, ha detto Di Maio. Ma - questa la tesi di chi contesta lo schema - il confronto deve partire a monte, non serve solo un si' o no sulla piattaforma.
Il capo politico M5s ha illustrato nella conferenza stampa i punti cardini del nuovo corso che prevede, tra l'altro il via al vincolo dei due mandati per i consiglieri regionali. Nessuna discussione sulla leadership, se ne parlera' tra 4 anni ha chiarito il vicepremier M5s. Tuttavia i dissidenti restano sul piede di guerra. Al momento sono due le voci 'dissonanti' che si sono fatte sentire: Paola Nugnes ("Il capo politico dovrebbe essere ancora Grillo", ha detto) ed Elena Fattori ("Secondo me Luigi - ha osservato - dovrebbe fare solo il capo politico del Movimento, che e' gia' un grande impegno. Il resto gli ruba solamente tempo e ci sono persone altrettanto preparate che possono sostituirlo". Entrambe le senatrici rischiano il cartellino rosso, soprattutto se sul voto sul 'caso Diciotti' nell'Aula di palazzo Madama dovessero esprimersi in una direzione opposta a quella emersa dalle votazioni on line.