M5S: Di Maio, diventare autonomi, ero perplesso sul patto
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ROMA, 29 OTTOBRE - "Penso che serva grande umiltà nel ripartire. Dobbiamo azzerare le aspettative e affrontare le regionali come le comunali con lo spirito di chi vuole dare una opportunità ai cittadini di partecipare". All'indomani della sconfitta in Umbria, il leader M5s Luigi Di Maio fa il punto - intervistato dal Corriere della Sera - sugli obiettivi del Movimento e il futuro dell'allenza col Pd.
"Non è un mistero - afferma - che durante la formazione del governo io fossi abbastanza perplesso. Ma l'approvazione del taglio dei parlamentari, del carcere per i grandi evasori, il decreto clima e il decreto che stabilizza gli insegnanti precari mi convincono che se stiamo facendo cose per gli italiani è giusto andare avanti": "il Movimento nelle sue varie parti è concorde sul restare al governo". Guardando avanti, Di Maio evidenzia che "l'obiettivo non deve cambiare: arrivare al governo del Paese con una maggioranza autonoma che ci permetta di metterci veramente alla prova, se miglioreremo significativamente la qualità della vita degli italiani allora migliorerà anche la percezione delle nostre proposte".
Quanto alle alleanze locali, aggiunge che "quello in Umbria è stato un esperimento, non ha funzionato e punto". Spiega di aver sentito Franceschini, "nelle prossime ore sentirò Zingaretti, si lavora bene con loro, meglio di quanto si lavorasse con la Lega". Parla poi del colloquio col premier: "Siamo tutti perfettamente consapevoli che serve una spinta maggiore nelle risposte da dare al Paese". "Nelle prossime ore ho incontri con gli eletti di Calabria ed Emilia-Romagna per iniziare un percorso. Saranno i territori a decidere, ma sono pronto a scommettere che nessuno mi chiederà di allearci con il Pd dopo il dato umbro", conclude