M5S contro Napolitano: «È un boia vuole cucire bocca alle opposizioni». Le reazioni: «È vilipendio»
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ROMA, 28 GENNAIO 2014 - Che il M5S non sia clemente con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non è di certo una novità. Durante l’attuale legislatura tanti sono stati gli attacchi, più o meno gentili, più o meno irrispettosi, che i parlamentari grillini hanno riservato al Capo dello Stato.
Eppure mai, come questa volta, erano giunti ad usare espressioni così forti: «il boia Napolitano – ha affermato in conferenza stampa il deputato a “5 stelle” Giorgio Sorial – sta avvallando una serie di azioni per cucire la bocca all’opposizione e tagliarci la testa».
Le “azioni” in questione riguardano in particolare il decreto Imu-Bankitalia e alla possibile “tagliola” sui tempi di approvazione. Domani, infatti, scadranno i fatidici 60 giorni oltre i quali, secondo regolamento della Camera, il decreto viene convertito automaticamente in legge.
Sempre durante la conferenza stampa i parlamentari grillini hanno denunciato l’illegittimità e l’incostituzionalità che, secondo loro, contraddistingue svariati decreti, tra l’altro privi di coperture finanziarie e tuttavia approvati dalle Camere. Il tutto, per l’appunto, con il silenzioso beneplacito del presidente Napolitano. Per tale ragione il parlamentari del M5S hanno deciso, in segno di protesta, di inviare un numero di lettere pari a quanto saranno i dl approvati violando, a loro giudizio, le regole parlamentari.
Parole meno offensive, rispetto a quelle sopracitate, ma sempre dal contenuto critico, sono state pronunciate dall’attuale capogruppo al Senato del M5S, Maurizio Santangelo: «Il Parlamento è esautorato del suo lavoro da un gran numero di decreti e siamo certi che parte della responsabilità sia da addebitare al Capo dello Stato a cui sta a cuore non un parlamento svuotato ma il duo Renzi-Berlusconi. Per questo – spiega il senatore – chiediamo che Napolitano non sia solo il garante di un governo che cade a pezzi ma il garante di tutti».
Ma al di là dei leciti o ragionevoli motivi di protesta, resta grave l’utilizzo di parole così ingiuriose nei confronti di quella che rappresenta, volente o nolente, la più alta carica dello Stato. In tal senso tante le reazioni avverse ai grillini provenienti dal restante mondo politico. Durissime le parole del segretario del Pd, Matteo Renzi che ha parlato di «un atteggiamento insopportabile e una forma di stupidità, prima ancora che di violenza verbale che non ha eguali nella storia repubblicana».
Dello stesso tono il portavoce di Scelta Civica, Benedetto Della Vedova: «definire il Capo dello Stato “boia” dei diritti democratici delle opposizioni da' la misura esatta della qualità morale di certa anti-politica grillina. È fin troppo semplice ricordare come nella storia italiana in altri casi alla violenza delle parole sia seguita la violenza dei gesti. Il Presidente della Repubblica non ha neppure bisogno di essere difeso da accuse così squallide. E' la democrazia italiana – conclude Della Vedova – a dovere essere difesa dal degrado civile, che dichiarazioni di questo tipo rendono clamorosamente manifesto».[MORE]
Anche il Ncd non ha risparmiato critiche al parlamentare del M5S, accusandolo di vilipendio: «Descrivere il Presidente della Repubblica come un “boia”, trascende ogni diritto di critica e di espressione, è un oltraggio inammissibile che richiederebbe l'apertura di un procedimento per vilipendio al Capo dello Stato – ha affermato il presidente dei circoli del NCD, Giuseppe Esposito, cha ha poi aggiunto – Mi auguro che qualcuno riterrà opportuno chiedere scusa per queste offese rozze e triviali, al presidente Napolitano va la mia profonda solidarietà».
(Immagine da giornalettismo.com)
Giovanni Maria Elia