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I Luz in concerto al Lanificio 25 a Napoli

 NAPOLI, 27 MARZO 2014- Il programma degli eventi del Lanificio 25 ogni settimana si arricchisce sempre più di artisti di rilevanza internazionale. Il prossimo 29 marzo è la volta dei Luz, composti dal chitarrista Giacomo Ancillotto, dal contrabbassista Igor Legari, dal batterista Federico Leo e dalla violoncellista americana Tomeka Reid, e presenteranno il loro album “Polemonta”

Matrice internazionale e origini da più parti d’Italia, la band è nata artisticamente a Centocelle (Roma): lì l’incontro artistico, che vanta anche la partecipazione al Collettivo musicale Franco Ferguson, una palestra fondamentale in ottica di coesione e capacità di ascolto reciproco. È anche in questo contesto che I Luz hanno sviluppato una particolare abilità ad affrontare dal vivo le composizioni e costruire degli arrangiamenti .
 
La tessitura dei vari elementi, musicali e culturali, è stato un lavoro certosino che ha dato vita a un prodotto difficilmente inquadrabile con un’etichetta sola: “Non chiamatelo jazz”, scherza la band. Ma neanche troppo: molte orecchie all’ascolto hanno assimilato “Polemonta” a un lavoro di classica contemporanea, per la commistione di suoni che difficilmente lo rende riconducibile a un genere soltanto. Una fitta tessitura di virtuosismo e passione, è il risultato di un album studiato nei minimi dettagli (come dimostrano i teaser di seguito).

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Con i Luz, niente è lasciato al caso: non una citazione, non una nota. I riferimenti sono tanti, a partire dalla title track: Polemonta, è un termine di origine grika (lingua di derivazione greca parlata nel Salento) usato dal regista greco Dimitris Mavrikios come titolo per un suo documentario del 1975 sulla cultura grecanica: la traduzione è doppia, e può significare  "lavorando" e "combattendo”.
 
Il nome della band invece, “Luz”, rimanda a un passo del romanzo "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman: “Ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama LUZ in ebraico, e non si decompone dopo la morte né brucia nel fuoco». Senza contare i diversi significati che queste tre lettere possono trovare se pronunciate in lingue differenti.
 
Polemonta è stato registrato nell'aprile 2013 presso gli studi Entropya Ballabio di Perugia, sotto la supervisione tecnica di Roberto Lioli. Il missaggio è stato affidato ad Antonio Castiello e il mastering a Valerio Daniele che ha esaltato la profondità dinamica della musica dei LUZ usando criteri non usuali nel jazz o nel rock contemporaneo ma più vicini ai mastering usati in ambito classico.

L'ingresso è di 5 euro e l'appuntamento è alle ore 21.