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Lunedì il 'Decreto dignità' discusso in Aula. Sindacati critici

ROMA, 29 LUGLIO - Lunedì il cosiddetto Decreto dignità arriverà in Aula alla Camera, dopo essere stato approvato dalle Commissioni riunite di Finanza e Lavoro. Il voto definitivo è previsto per il 2 agosto.[MORE]


Soddisfatto il vicepremier Di Maio: "La versione che sarà discussa dall'Assemblea è, grazie al lavoro dei parlamentari, addirittura migliore di quella approvata dal Consiglio dei ministri. Un decreto Dignità 2.0". "I diritti dei cittadini tornano al loro posto", ha ribadito il pentastellato.


Le critiche arrivano dai sindacati. Susanna Camusso, leader di Cgil: "La parola dignità è molto importante, bisognerebbe usarla con la giusta misura". "La mia sensazione - continua il segretario del sindacato - è che ormai il decreto non sia all'altezza di usare il nome dignità. Quindi permettetemi di chiamarlo decreto Di Maio che forse permette di ricondurlo alla sua immediata natura". "Non è una rivoluzione", ha concluso Camusso.


Va più nello specifico il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "Vanno bene i provvedimenti a contrasto delle delocalizzazioni, da un lato, e della ludopatia dall'altro. Avremmo, invece, preferito un po' più di determinazione nella pur positiva stretta sui contratti a termine". Parere negativo sui voucher: "Non avremmo voluto che si riallargassero le maglie, in particolare nei settori dell'agricoltura e del turismo".


La Cisl, tramite il segretario Sbarra, dice di "ravvisare luci e ombre". Se il no sulle causali è definitivo, vengono definiti "vergognosi" i nuovi voucher perchè rischiano di "mortificare qualità del lavoro e diritti in ambiti già coperti da contrattazione ultra-flessibile". La Cisl condivide la lotta al precariato ma reputa errata la scelta del governo di trattare gli incentivi per i contratti a tempo indeterminato solo nella Legge di Stabilità, prevista per questo autunno. "Complessivamente - prosegue Sbarra - è un provvedimento che si ferma 'in mezzo al guado'."


Dalle opposizioni si continua a martellare: su Twitter il segretario del Pd Maurizio Martina riporta la storia di Valeria, costretta a perdere al lavoro in quanto ha lavorato a tempo determinato per 24 mesi. "Caro Luigi Di Maio se non vuoi rispondere a noi, rispondi a Valeria e ai tanti che come lei perderanno il lavoro con il vostro decreto. O anche di fronte a loro griderai al complotto", scrive su Twitter Martina.

[Foto: roma.corriere.it]


Danilo De Rosa