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Lunedì 17 marzo alla Provincia di Catanzaro presentazione libro sul brigantaggio in Calabria

CATANZARO, 14 MARZO 2014 - Lunedì 17 marzo, alle ore 11, presso la Sala consiliare della Provincia di Catanzaro, si terrà la presentazione del libro “Potere e libertà. Briganti nella Calabria postunitaria (1861 - 1865)” di Maria Pettinato, edito da La Rondine. Il volume ripercorre la storia del processo che ha portato all’Unità d’Italia, un periodo di particolare trasformazione e cambiamento ancora sottoposto a diverse interpretazioni storiche. Non si è trattato, infatti, di un evento lineare, ma di un processo che ha avuto diverse conseguenze, una delle quali è rappresentata dal rafforzamento del fenomeno del brigantaggio.

La giovane autrice calabrese Maria Pettinato – laureata in Scienze dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Genova - ripercorre proprio questo cammino storico offrendo uno studio che superi l’opinione comunerelativa ai briganti, per ricostruirne invece la reale figura nel corretto contesto storico-sociale. All’incontro – cui parteciperanno gli studenti del Liceo Classico “Galluppi” e dell’Istituto Superiore “De Nobili” – porterà i propri saluti il commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro. Interverranno, oltre all’autrice, anche Antonio Garcea, Direttore Archivio di Stato di Catanzaro, Mario Saccà, Presidente Associazione Calabria in Armi, e Gianluca Lucia, Direttore generale La Rondine Edizioni.
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L’analisi proposta nel volume inizia con la ricostruzione storica dell’Unità d’Italia, che è stata la causa scatenante dell’esplosione di un evento incompreso qual è l’affermarsi del brigantaggio: la società meridionale ha visto calare dall’alto un nuovo sistema governativo e legislativo, che non aveva nessun legame con il proprio retroterra culturale, e ciò ha provocato la ribellione della popolazione, che vedeva i suoi difensori proprio nei briganti. La scientificità dello studio e l’analisi del brigantaggio meridionale, e calabrese in particolare, sono arricchite dalla trascrizione di documenti dell’epoca, relativi ai processi subiti dai briganti e da alcune loro immagini storiche, conservati negli Archivi di Stato di Catanzaro, Lamezia Terme, Cosenza e Torino.

Notizia segnalata da Edizioni La Rondine