Chiesa e Società
Luna: Papa Francesco, umanità progredisca verso maggiori traguardi
ROMA, 21 LUGLIO - "Cinquant'anni fa come ieri l'uomo mise piede sulla luna, realizzando un sogno straordinario. Possa il ricordo di quel grande passo per l'umanità accendere il desiderio di progredire insieme verso traguardi ancora maggiori: più dignità ai deboli, più giustizia tra i popoli, più futuro per la nostra casa comune". Lo ha detto papa Francesco al termine dell'Angelus in Piazza San Pietro. "Tutto va messo da parte perché, quando Gesù viene a visitarci nella nostra vita, la sua presenza e la sua parola vengono prima di ogni cosa". Così il Papa ha commentato all'Angelus il brano evangelico della visita di Gesù a casa di Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro.
"Il Signore ci sorprende sempre - ha detto -: quando ci mettiamo ad ascoltarlo veramente, le nubi svaniscono, i dubbi cedono il posto alla verità, le paure alla serenità, e le diverse situazioni della vita trovano la giusta collocazione". Per Francesco, il brano mostra "l'atteggiamento orante del credente, che sa stare alla presenza del Maestro per ascoltarlo e mettersi in sintonia con Lui. Si tratta di fare una sosta durante la giornata, alcuni minuti, di raccogliersi in silenzio per fare spazio al Signore che 'passa' e trovare il coraggio di rimanere un po' 'in disparte' con Lui, per ritornare poi, con più serenità ed efficacia, alle cose di tutti i giorni".
"Gesù sembra ripetere a ciascuno di noi: 'Non lasciarti travolgere dalle cose da fare, ma ascolta prima di tutto la voce del Signore, per svolgere bene i compiti che la vita ti assegna'", ha aggiunto. Per quanto riguarda, poi, il proporsi "di far sì che, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, si viva il senso dell'accoglienza, della fraternità, perché ciascuno possa sentirsi 'a casa', specialmente i piccoli e i poveri quando bussano alla porta", secondo il Papa "la sapienza del cuore sta proprio nel saper coniugare questi due elementi: la contemplazione e l'azione". "Se vogliamo assaporare la vita con gioia - ha concluso -, dobbiamo associare questi due atteggiamenti: da una parte, lo 'stare ai piedi' di Gesù, per ascoltarlo mentre ci svela il segreto di ogni cosa; dall'altra, essere premurosi e pronti nell'ospitalità": "con questi due atteggiamenti saremo artigiani di pace e di speranza".