Cronaca
L'ultimo C-130, via tutti gli italiani e 4.900 afghani
L'ultimo C-130, via tutti gli italiani e 4.900 afghan. iSi conclude il ponte aereo, torna anche il console Claudi
ROMA, 27 AGO - Alle 15, ora italiana, un C-130 dell'Aereonautica militare è decollato dall'aeroporto Hamid Karzai di Kabul. E' l'ultimo volo del ponte aereo umanitario tra l'Afghanistan e l'Italia iniziato a Ferragosto. Il velivolo, dopo lo scalo a Kuwait city, riporta domani mattina in Italia altre 110 persone, tra cui 58 afghani.
A bordo anche l'ambasciatore Stefano Pontecorvo con lo staff Nato, il console Tommaso Claudi - il diplomatico della foto-simbolo, forse, di questa drammatica emergenza - e i carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto.
"Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari - ha commentato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -. Sul campo, fino all'ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa: hanno fatto un lavoro immenso, di cuore, e hanno dimostrato di essere una grande squadra".
Il bilancio dell'operazione di messa in sicurezza dei cittadini italiani e di civili afghani supera le 5 mila unità, più di quanto fatto da Germania e Francia. Sono state "evacuate 5.011 persone di cui 4.890 afghani grazie alla missione Aquila Omnia - annuncia il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini -. Tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini".
Per il ministro, le Forze armate italiane "con questa operazione, molto delicata e complessa sin dalle fasi iniziali, hanno svolto un eccezionale lavoro garantendo il ponte aereo che, dopo l'aggravarsi della crisi politico e sociale in Afghanistan, ha portato in Italia un numero di persone ben superiore a quello previsto inizialmente". Soddisfazione è stata espressa anche da Luciano Portolano, Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), la struttura che ha gestito questa complessa attività. "Abbiamo fatto il massimo", afferma dopo che alle 18.35 è decollato un altro velivolo C-130J, con cui ha lasciato l'Afghanistan anche la Joint Evacuation Task Force (JETF), vale a dire quel manipolo di militari che dal 13 agosto hanno gestito sul campo le operazioni di evacuazione e che torneranno in Italia all'inizio della prossima settimana.
"Con oggi termina l'impegno ventennale delle forze armate in Afghanistan e il mio pensiero va ai 54 caduti e alle loro famiglie, ai 723 feriti e alle vittime di atti terroristici", ha detto Portolano, un veterano dell'Afghanistan. Concluse le operazioni di rientro, va avanti la macchina degli aiuti e assistenza ai profughi giunti in Italia. A Firenze l'Istituto degli Innocenti, istituzione che da sei secoli difende i diritti dell'infanzia, ha messo a disposizioni le strutture per le madri e bambini fuggiti da Kabul.
La Liguria si sta attrezzando per ospitare fino a 350 persone mentre la Regione Campania al momento ospita 126 profughi. Donne, bimbi "ai quali manca tutto, sono venuti solo con il loro corpo" afferma il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Da ieri, intanto, ha preso il via la campagna di vaccinazione con le prime mille dosi somministrate nel Lazio. Oggi anche in Abruzzo è stato allestito un hub dedicato ai cittadini afghani.
Ad Avezzano saranno trasferite circa 2.000 persone presso il Centro Operativo Emergenze della Croce Rossa Italiana che oggi ha lanciato anche una raccolta fondi a livello nazionale. Gli arrivi sono cominciati ieri sera e andranno nei prossimi giorni.