"Ossessione Nordica": in apertura a Rovigo la mostra dei grandi artisti del Nord Europa
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ROVIGO, 11 FEBBRAIO 2014- “A cavallo tra Otto e Novecento, alle Biennali Veneziane arrivarono le opere dei “Nordici” (tedeschi, scandinavi, ma anche svizzeri) e nulla fu più come prima”. Queste poche parole, che si possono leggere sul portale della mostra dal titolo “Ossessione Nordica”, spiegano con semplicità il perché dell’importanza di questo evento. La mostra, a Palazzo Roverella (Rovigo) dal 22 febbraio al 22 giugno 2014, vuole riproporre l’incanto dal quale gli artisti italiani furono stregati oltre un secolo fa. Tanto che, dopo quel periodo, “nulla fu più come prima”.
“I paesaggi del profondo nord, i ritratti, le scene di interno conducevano a mondi e a sensibilità diverse, lontane, potenti. Trasudavano un fascino che colpiva dentro. Raccontavano altri luoghi, reali e fantastici, popolati di sentimenti profondi, di miti, di sogni, di simboli. Lontani eppure vicini all’intimo di ciascuno e per questo fonte di una malia da cui risultava impossibile non farsi contagiare. Allora come ora”. Tanto che si cominciò a parlare di un’ossessione nordica, che contagiò i più grandi esponenti del panorama artististico dell’epoca, da de Chirico a De Carolis fino a De Maria. Palazzo Roverella ospiterà le grandi opere di diversi artisti del Nord Europa come Klimt, Munch, Klinger, Hedler e Böcklin, mettendoli a confronto con altrettanti artisti italiani dell’epoca come Sartorio, Morelli, Previati, Laurenti e Fortuny.
La mostra, curata da Giandomenico Romanelli, sarà un momento interessante per riscoprire quell’arte dove tutto appare più intenso. Tanto che “Al Nord i miti vivono per sempre”, “Al Nord i sentimenti sono più silenziosi”, “Al nord l’occhio è più limpido”, “Al Nord i colori urlano”.
Federica Sterza
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