Estero
L'Opac riceve il Nobel per la pace. Il direttore: "Aiuterà a bandire le armi chimiche"
OSLO, 12 OTTOBRE 2013 - E' stato annunciato ieri che il Premio Nobel per la Pace 2013 sarà consegnato all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). La scelta dell’Accademia norvegese, che ha voluto premiarne l’attuale impegno per smantellare l’arsenale siriano, è arrivata a sorpresa, dato che la grande favorita era Malala, la sedicenne pakistana che ha sfidato i talebani; forse però è troppo giovane e troppo esposta per un simile riconoscimento. Ma l'impegno di Malala è stato comunque ricompensato giovedì con il prestigioso premio Sakharov assegnato dal Parlamento europeo.
L’Opac, nato nel 1997, è l’ente intergovernativo che ha il compito di far applicare la Convenzione di Parigi del 1993 sul bando delle armi chimiche, esso è entrato nella rosa dei favoriti all’ultimo minuto, perché anche se il conflitto in Siria può ancora essere definito “un bagno di sangue”, c’è in vista una soluzione per quanto riguarda le armi chimiche. «Grazie al lavoro dell’Opac l’uso delle armi chimiche è un tabù”, ha dichiarato il Comitato nelle motivazioni dell’assegnazione . “Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti», recitano ancora le motivazioni.
“Il premio - ha poi detto il presidente, a margine dell’assegnazione - è un messaggio ai Paesi che non hanno ratificato il Trattato di bando delle armi chimiche”, siglato nel 1993, e un invito “a firmare” (si tratta di Angola, Birmania, Corea del nord, Egitto, Israele e Sud Sudan). “ So che questo premio ci aiuterà a promuovere l’universalità della Convenzione nei prossimi mesi, speriamo di raggiungere presto questo obiettivo”, ha affermato Ahmet Uzumcu, il diplomatico turco che guida l’Opac dal 2008.
Il Nobel per la pace, che consiste in un diploma, una medaglia d’oro e la relativa ricompensa da 10 milioni di corone (1,2 milioni di euro), sarà consegnato a Oslo il 10 dicembre.
(foto dal sito www.greenreport.it)
Michela Franzone[MORE]