Politica

L'Onorevole Paladini (IdV) ha depositato alla Camera la proposta di Legge per il voto ai comunitari

Genova 10 maggio 2012 - E' stata presentata la scorsa settimana alla Camera dei Deputati, e cioè presso il ramo del Parlamento di cui è membro, a cura dell'onorevole Giovanni Paladini di Genova, eletto nelle fila dell'Italia dei Valori partito di cui è Segretario regionale per la Liguria, la proposta di riforma della Legge elettorale n° 197 del dodici Aprile 1996 cioè della Legge che, in base ad una direttiva dell'Unione europea, ha istituito in Italia le Liste elettorali aggiunte che comprendono tutti quei maggiorenni comunitari, cittadini di uno degli Stati dell'Unione europea cioè, residenti che chiedono di essere annoverati nelle fila dell'elettorato passivo od anche di quello attivo in occasione delle elezioni europee od amministrative comunali. Ai tempi l'Europa era ancora formata da quindici Stati membri e, a parte le particolari situazioni esistenti in alcuni comuni dell'entroterra ligure, delle Langhe piemontesi e della Toscana, erano pochi i cittadini residenti in Italia di origine comunitaria.


Con l'ingresso dei Paesi dell'ex Patto di Varsavia nell'Unione europea, a metà del primo decennio del ventunesimo secolo, sono notevolmente aumentati i numeri relativi a cittadini residenti in Italia provenienti dalla cosiddetta Nuova Europa. Oggi si sa che, per esempio, i romeni, comunitari dal 2007, in Italia sono addirittura poco meno di un milione di persone e che, tra di essi, ad aver diritto di voto sono circa seicentocinquantamila individui, a voler essere prudenti. Alle amministrative dell'ultimo fine settimana, però, di questo grande numero si sono iscritti solamente in ventiseimila ed alla fine, pur in presenza di alcuni exploit nella laziale Sezze, solamente Gheorghe Raica del Pdl è stato eletto nel Consiglio Comunale di Alessandria. Ciò principalmente perchè il diritto di voto per i comunitari è subordinato ad una loro richiesta corredata da alcuni documenti da richiedere nella Nazione d'origine. Un procedimento molto farraginoso, dunque. [MORE]


Di fronte a tali difficoltà burocratiche la gran parte dei comunitari rinuncia. Ora l'On. Paladini chiede che tali iscrizioni, almeno per le amministrative locali giacchè per le europee sussistono norme di rango costituzionali insormontabili, avvengano d'ufficio almeno come accade per gli italiani. " Il progetto di Legge da me presentando, semplificando l'esercizio di un diritto come quello di voto fondamentale per ogni cittadino, mira ad uan reale integrazione dei cittadini comunitari nella nostra società con lo scopo di incrementare la partecipazione di questi cittadini europei nella vita delle singole città italiane", osserva infatti Paladini. Grande la soddisfazione, espressa a fronte dell'iniziativa, da parte delle comunità rappresentanti le nazionalità comunitarie maggiormente presenti in Italia, in primis da parte delle comunità polacche e, soprattutto, romene, con la quale l'iniziativa, grazie all'impegno del professor Marian Mocanu, è stata pensata.

Sergio Bagnoli