Fantasticherie del cuore
Londra e Torino al centro di diritti naturali violati!
Stiamo trasformando la società coltivando delle “piantagioni” improprie, ma siamo felici di farlo. Tutto ormai transita dalla norma umana. I comandamenti? Regole antiche che vanno oggi declamate, ma non osservate. L’eucaristia? Rito suggestivo da compiere nel rispetto della tradizione cristiana. L’essenza ontologica che precede la natura? Argomento per élite salottiera. L’uomo con i suoi emendamenti può ormai rettificare anche la sapienza divina! Basta un giudice e il valore della vita diventa una decisione come una delle tante prese pro o contro le mille questioni quotidiane. A Londra, nonostante i medici non abbiano definito la diagnosi del piccolo Alfie, i giudici e lo Stato possono decidere se una vita è degna o meno di essere vissuta. Basta una convocazione; l’esame di una norma; la formula di rito e tutto può avvenire. [MORE]
Sono note a tutti le disposizioni del giudice che ha tagliato le ali del diritto alla vita, puntando a lasciare morire un bimbo di circa due anni, piuttosto che sottoporlo a nuovi trattamenti che a suo parere non avrebbero portato ad alcun risultato positivo. Sono rimaste inattese così le richieste del governo italiano che, concedendo ad Alfie la cittadinanza italiana, gli aveva di fatto aperto le porte dell’ospedale Bambin Gesù di Roma e del Gaslini di Genova. Ieri intanto mentre il tempo si è consumato tra norme e diritti negati il piccolo Alfie ha chiuso gli occhi per sempre! Anche nel nostro Paese in questi giorni si è “forzata la mano” in direzione dei diritti naturali dell’uomo. Sempre in nome della libertà e del progresso civile. A Torino l’anagrafe ha registrato il figlio di due mamme. Il sindaco ha con enfasi dichiarato di essere stato scritto un pezzo di storia. L’assessore comunale alla famiglia, riprendendo le parole del primo cittadino, ha così commentato:
“L'atto di metter mano al registro delle nascite da parte della sindaca è stato un gesto di libertà e gioia. Finalmente ai loro figli è stato riconosciuto il diritto ad avere una famiglia”. Nessuno vuole giudicare i due amministratori. Hanno agito secondo le loro convinzioni e il loro modo di intendere la vita. Ma non può essere tutto standardizzato o condotto nell’oblio. L’interrogativo da porre è semplice e nello stesso tempo molto serio, al netto della dovuta accoglienza umana; del rispetto ad ogni persona e dei diritti civili non negabili a nessuno. Può essere considerato un diritto avere due mamme? Si può riconoscere il diritto ad avere una famiglia scardinando non solo l’insegnamento cristiano, ma la stessa essenza della natura a cui tutto risponde? Se a maggioranza di un popolo tutto questo si può rendere possibile, rimane comunque insensato un qualsiasi atto che possa andare contro i principi naturali che sovrintendono l’armonia esistenziale.
Cosa sta succedendo? Illuminante la nota teologica che segue: “Si può abortire e coprire l’aborto con un pezzo di pane dato ad un affamato? Si può sostituire la distruzione di una famiglia con un bicchiere d’acqua dato all’assetato? Si possono trasgredire tutti i Comandamenti, tutto il Discorso della Montagna e pensare di essere salvati perché si visita un carcerato? Se questo fosse vero, la Chiesa potrebbe chiudere i battenti, smettere di celebrare i suoi sacramenti, Bene o male un’opera di misericordia tutti la compiono. Quello però che tutti non sanno è questo: l’opera di misericordia va compiuta dalla verità dell’uomo. Le opere di elemosina e di carità vanno fatte dalla perfetta giustizia, dalla piena obbedienza ad ogni comandamento. Il bene si compie dalla Parola, vivendo la Parola, crescendo in una obbedienza sempre più perfetta alla Parola”. Ognuno rifletta serenamente!
Egidio Chiarella
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