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Londra, bimba cristiana affidata a famiglia musulmana. Il giudice cambia idea: "Starà con la nonna"
LONDRA, 30 AGOSTO - Ritornerà dalla sua famiglia di origine e starà con la nonna. È quanto stabilito dal giudice Khatun Sapnara, musulmano osservante, riguardo al caso della bambina londinese di 5 anni proveniente da una famiglia cristiana e data in affido a una coppia musulmana praticante. Lo riporta il Times, lo stesso quotidiano che per primo aveva reso nota la vicenda. [MORE]
Il magistrato ha sottolineato come nell’affido - deciso in questo caso dal consiglio locale di Tower Hamlet a Londra est, contro il volere della famiglia originaria - vadano tutelate le origini culturali e religiose del minore. Già ad aprile un’ispezione aveva segnalato “gravi e diffuse deficienze nei servizi forniti ai bambini bisognosi di aiuto e protezione” nel municipio in questione e nel 2014 un rapporto del governo, rivelato alla stampa, aveva denunciato i contatti del capo del municipio Luftur Rahman con gruppi estremisti islamici.
Nello specifico (e sempre secondo quanto rivelato dal giornale britannico) alla bambina, affidata per due volte a famiglie musulmane praticanti, sarebbe stato vietato vietato di indossare una collana con una croce ed imposto lo studio dell’arabo. La bambina non avrebbe potuto mangiare carne di maiale né celebrare festività come Natale e Pasqua perché considerate “stupide” dalla famiglia affidataria.
Inoltre, sempre il Times ha scritto di come le donne della nuova famiglia indossassero il niqab e in certi casi il burqa. La bambina – ancora secondo il racconto del Times – sarebbe nata in Inghilterra e battezzata in una chiesa e parlerebbe inglese come prima lingua. La piccola, poi, amerebbe il calcio e sarebbe in possesso di un passaporto britannico. Dopo il trauma della separazione dalla famiglia d'origine è descritta come intrappolata in un mondo dove tutto le sembra straniero e poco familiare. La madre naturale – di cui nulla si sa – si è detta “inorridita” dalla vicenda.
Intanto il consiglio di Tower Hamlet, il sobborgo di Londra coinvolto nella vicenda, ha fatto sapere che la soluzione per la bambina era temporanea e ha accusato il giornale britannico di aver riportato i fatti in maniera poco accurata, su un caso invece molto complesso. Un portavoce ha poi riferito che la bambina avrebbe avuto affidatari di varie origini, ma che questi avrebbero comunque parlato inglese.
Claudio Canzone
Fonte foto: giornalettismo.com