Cronaca
Lombardia, via libera alla legge "ammazzaforeste"
MILANO, 9 LUGLIO 2014 - Martedì è stata approvata la cosiddetta legge «ammazzaforeste» che modifica la norma regionale 31 del 2008 su agricoltura, boschi, pesca e sviluppo rurale.
D’ora in poi in Lombardia non sarà considerato bosco un terreno edificabile con fini produttivi che ha al suo interno zone coperte da vegetazione spontanea da meno di 15 anni. Le piante insomma potranno essere rimosse senza che via sia alcuna compensazione ambientale. Il limite precedente era di 5 anni.
Nessuna compensazione obbligatoria nemmeno per quanto riguarda zone agricole dove siano sorti boschi spontanei da meno di 30 anni. Prima della nuova legge il limite era di 15.
L’articolo 4 inoltre prevede che i Comuni possano organizzare gare di motocross su sentieri e mulattiere, a patto che gli enti gestori diano parere vincolante prima dell’autorizzazione e che gli organizzatori sottoscrivano una fideiussione per ripagare eventuali danni ambientali.[MORE]
Quaranta i voti favorevoli (tra cui maggioranza e il consigliere Pd Corrado Tomasi), 24 contrari democratici, Patto civico e M5S). Il centrodestra esulta, convinto che sia stato tolto un inutile freno allo sviluppo e alla crescita delle imprese lombarde. Sul piede di guerra le associazioni ambientaliste e l’opposizione. «La maggioranza che guida la Lombardia ha un’idea tutta sua di tutela dell’ambiente e del paesaggio — affermano i pd Marco Carra e Agostino Alloni — Abbattere senza autorizzazioni, senza piano forestale, senza compensazioni aree boscate di montagna e di pianura. Cioè il nostro paesaggio che, insieme all’arte e alla cultura, è il nostro vero petrolio».
Paolo Massari