Pubblica Istruzione

Coronavirus. Lombardia, Veneto, Friuli verso riapertura scuole. "Tar in classe studenti Marche"

Lombardia, Veneto, Friuli verso riapertura scuole Azzolina, ne usciamo. Il Tar rimanda in classe studenti Marche
ROMA, 27 FEB - Puntare a riaprire le scuole e riconquistare angoli di normalità. E' quello che ora vogliono Regioni come Lombardia, Veneto e Friuli dove si deciderà nel week end se riaprire o meno le scuole la prossima settimana. "Penso che le scuole possano tranquillamente riaprire" da lunedì prossimo "a meno che non ci sia una comunità scientifica che ci dica che abbiamo un pericolo incombente", è l'auspicio del presidente della Regione Veneto Zaia.

E anche il governatore della Lombardia Fontana annuncia che nel fine settimana si deciderà se riaprire i portoni degli istituti scolastici lombardi. Anche la Regione Friuli Venezia Giulia, in questo senso, parla "di una riduzione delle restrizioni dell'ordinanza".

Nelle Marche intanto tocca al Tar sospendere l'ordinanza della Regione e riaprire le scuole che invece restano chiuse, oltre che nelle Regioni del Nord, anche a Palermo, Campania e a Roseto in Abruzzo. Il numero di alunni costretti a casa a causa dell'emergenza Coronavirus ormai supera ampiamente i 5 milioni, il 60% della popolazione scolastica.

Ma il mondo della scuola, in attesa di riaprire, reagisce predisponendo modalità di didattica a distanza, videochiamate e webinar strumenti che stanno contribuendo a far sentire gli studenti meno soli, a collegarli gli uni con gli altri, anche se chiusi a casa per rispettare la quarantena o distanti chilometri.

I bambini dell'elementare di Vo' Euganeo ma anche di scuole in provincia di Mantova e di Verona, ad esempio, stamane hanno ascoltato da casa "La filastrocca della paura" letta dalla maestra Lorena e assistito a una lezione tenuta dai bambini della maestra Roberta, una quarta della scuola San Michele di Moriano, frazione di Lucca.

"Non abbiate paura, non siete soli. Tutto il Ministero dell'Istruzione, me per prima, vi è vicino. Stiamo lavorando affinché, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello dell'istruzione, con la didattica a distanza si possa fare in modo che le scuole possano continuare a dare un servizio ai nostri studenti. Non perdiamo la fiducia: tutti insieme ce la faremo", ha detto loro la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in collegamento con i bambini.

A Codogno alcune classi del liceo Novello - linguistico, classico e scientifico - hanno ripreso la normalità riprendendo l'attività didattica on line. Al liceo Salvemini di Bari, studenti e docenti di un ragazzo in quarantena per il CoronaVirus hanno organizzato una video chiamata per non lasciare indietro il compagno di classe, in vista della maturità a giugno. Anche le prove Invalsi, ha assicurato il responsabile Area Prove Invalsi, Roberto Ricci, per la V superiore continuano ad essere dal 2 al 31 marzo, "non c'è ragione di preoccuparsi, anche se partiremo dopo i tempi non saranno più stretti, non vogliamo mettere fretta agli studenti".

E per gli altri - scaglionati in varie date - si svolgeranno fino al 23 maggio. Ben 500 scuole di Napoli, pubbliche, private e parificate, sono oggetto dell'azione di igienizzazione e sanificazione prevista dal Comune e che dovrebbe terminare nella giornata di sabato. Prove di normalità insomma, mentre il ministero ha pubblicato stamane una pagina informativa per le scuole con un'ampia sezione in continuo aggiornamento contenente le risposte alle domande che arrivano dal mondo della scuola.

Nella pagina si precisa che le assenze degli alunni nei periodi di sospensione "forzata" delle attività didattiche non saranno conteggiate ai fini della validità dell'anno scolastico. Allo stesso modo, l'anno scolastico è comunque valido, anche qualora non dovesse raggiungere il minimo di 200 giorni previsti, in quanto si tratterebbe di una situazione dovuta a cause di forza maggiore. "Non faremo perdere a nessuno l'anno scolastico, che sia con modalità di didattica a distanza, con qualche deroga o, laddove si renderà necessario, ovviamente d'accordo con le autorità competenti, allungando un po' il periodo dell'anno scolastico. Ma nessuno perderà l'anno", ha rassicurato anche la viceministro dell'Istruzione Anna Ascani.