Politica
Lombardia, il centrodestra: «Abolire la legge Merlin per legalizzare e tassare la prostituzione»
MILANO, 02 DICEMBRE 2013 - «Non ha più alcun senso nascondersi dietro ipocrisie e tabù. La prostituzione è un fenomeno che esiste da sempre e il 75% degli italiani è favorevole alla sua regolamentazione, anche per fermare ogni sfruttamento e violenza», così – lo scorso mese di giugno - il capogruppo della Lega a Palazzo Madama, Massimo Bitonci aveva spiegato nell’aula del Senato la proposta di legge per legalizzare e regolamentare la prostituzione.
A sei mesi di distanza, un nuovo affondo alla legge Merlin, viene dal centrodestra in Regione Lombardia, il quale è tornato a chiedere un referendum abrogativo - fosse anche solo parziale – della sopraindicata legge che - con la sua entrata in vigore nel 1958 – aveva dichiarato fuori legge le case chiuse. Come hanno evidenziato i promotori dell’iniziativa: «Non si tratta di un’abolizione totale, ma solo di una parziale, necessaria a togliere le prostitute dalle strade e fare in modo che paghino le tasse». [MORE]
Per rendere ciò possibile, si cercherà di sfruttare l'articolo 75 della Costituzione che prevede la possibilità di indire un referendum popolare non solo se si raccolgono 500 mila firme, ma anche se viene richiesto da cinque Consigli regionali. Così, la proposta verrà presentata oggi, 2 dicembre, in una conferenza stampa al Pirellone, dal capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo, da Giulio Gallera (Fi), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni presidente) e dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato.
«E in un momento di crisi economica far emergere questo giro d'affari enorme significa per lo Stato e gli enti locali incassare abbastanza risorse per evitare non solo ulteriori aumenti delle tasse ma anche per abbassare una serie di imposte», hanno puntualizzato i promotori.
(Foto: castelbuono.org)
Rosy Merola