Cronaca

Lombardia: giro di vite contro i parrucchieri cinesi, in arrivo nuove regole per la categoria

 Milano, 28 luglio 2011-Da qualche anno hanno cominciato a invadere il mercato, con i loro negozi sempre aperti e le tariffe stracciate. La Regione Lombardia, adesso, vuole vederci chiaro, e ha annunciato un giro di vite contro i parrucchieri africani e cinesi, che a Milano oramai sono diventati tantissimi.[MORE]

Dopo i kebab e i phone center, quindi, la crociata del vicegovernatore e assessore regionale alle Attività produttive, il leghista Andrea Gibelli, della Lega, si rivolge stavolta agli istituti di parruccheria etnica fai da te.

A cominciare da chi esercita a domicilio; bandita ogni tipo di prestazione in casa, con delega solo per i malati gravi, i diversamente abili e i carcerati. In ogni negozio dovrà essere presente un responsabile, munito di diploma di specializzazione, e in sua assenza, anche il sostituto dovrà essere in possesso di un titolo analogo, così come dovrebbe accadere agli eredi che volessero tenere aperta l' attività in caso di decesso del propetario originario.

Gli orari di apertura e chiusura dovranno essere diversi tra centro e periferia, e mai superiori ai tetti previsti dal contratto nazionale di categoria; saranno i comuni, inoltre, a decidere dell' obbligo di esposizione del listino prezzi.

I parrucchieri avranno dodici mesi per mettersi in regola, e una deroga di un anno in caso gli obiettivi non fossero raggiunti per causa di forza maggiore; quanti avessero ottenuto la licenza prima del 2005, saranno tenuti a diplomarsi in uno degli istituti riconosciuti dalla Regione.

Pene severe per chi trasgredisce, che potranno arrivare fino alla chiusura definitiva del negozio; la nuova normativa, destinata a provocare non pochi dibattiti, dovrebeb entrare in vigore alla fine dell'estate. Per il via libera, infatti, basterà l'approvazione della commissione Attività produttive.

Simona Peluso