Politica
Lombardia: 13 inceneritori saranno smantellati
MILANO, 04 DICEMBRE 2013 – Ieri, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità la Risoluzione comprendente alcune indicazioni per il Piano regionale di gestione dei rifiuti, tra cui lo smantellamento progressivo di 13 inceneritori di rifiuti in Lombardia, partendo da quelli meno efficienti sotto il profilo ambientale. Due sono le motivazioni sottese al suddetto smantellamento: l'incremento della raccolta differenziata e la previsione di dimezzamento nella produzione di rifiuti della regione, che si stima dovrebbe passare dai 2 milioni e 521 mila tonnellate del 2011, a 1 milione e 112 mila tonnellate nel 2020.
«Il voto all'unanimità del Consiglio regionale in merito alla progressiva disattivazione degli impianti di termovalorizzazione della Lombardia ('decommissioning') è la dimostrazione che la politica della Giunta Maroni in materia di rifiuti, per quanto permangano differenti sfumature, è condivisa da tutte le forze politiche lombarde. Non posso che esserne lieta», ha affermato l'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi. [MORE]
Come ha sottolineato Terzi: «Il nuovo Prgr (Piano regionale di gestione dei rifiuti), i cui contenuti sono già stati esposti ai consiglieri, parla chiaro sul futuro dei termovalorizzatori. Non c'è bisogno di nuovi impianti, mentre quelli esistenti, grazie all'aumento della raccolta differenziata e alla minore produzione di rifiuti, in futuro potranno gradualmente essere dismessi. Ringrazio il relatore Luca Marsico e tutti i Gruppi del Consiglio regionale per quest'iniziativa, che condivido in toto».
Infine, l'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile ha concluso ringraziando tutte le forse politiche che, su questo punto, hanno agito in maniera coesa: «Sono anche particolarmente grata ai consiglieri per il forte richiamo nei confronti del Governo, in merito alla rete nazionale integrata di incenerimento. Tutte le forze politiche hanno detto 'no' a quanto si discute a livello nazionale, che rischierebbe di rendere vani gli sforzi dei Lombardi, che vedrebbero rientrare dalla finestra quel che hanno fatto uscire dalla porta. Il mio auspicio è che a Roma si ascolti quanto tutti i partiti hanno detto a Milano».
Infatti, il documento nasce dall'unione di due distinte proposte, una del Pd e l'altra del M5S ed è stato presentato in aula dal relatore Luca Marsico (Fi) e presidente della commissione consiliare Ambiente.
(Fonte: Asca. Foto: mondopadano.it)
Rosy Merola