Cronaca

Locri, partito il corteo di Libera contro le mafie

LOCRI, 21 MARZO – Ha avuto inizio il corteo di Libera in occasione della celebrazione della XXIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.[MORE]

L’evento segue agli spiacevoli atti di vandalismo degli sorsi giorni, quando dopo la visita di domenica del presidente della Repubblica Mattarella, una scritta "più lavoro meno sbirri" e un'altra "don Ciotti sbirro", sono state rinvenute nei pressi dell’edificio che ospita don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che subito ha ricevuto la telefonata del Capo dello Stato, con la quale gli ha espresso la sua vicinaza per l'accaduto.

“Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare”, le parole del presidente di Libera che hanno aperto il corteo, intesta al quale ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest'anno: "Luoghi di speranza, testimoni di bellezza".  

Presenti anche diversi ragazzi minorenni originari di vari Paesi africani giunti in Calabria nei mesi scorsi a bordo di barconi a portare una grande bandiera con i colori della pace che segue i familiari delle vittime innocenti delle mafie che aprono il corteo di Libera, assistiti dal mediatore culturale Franck Mba, camerunense, arrivato a Milano nel 2002 e poi trasferitosi nella Locride proprio per aiutare i giovani migranti minorenni. Seguono poi i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.

Le scritte di ieri a Locri "se volevano ottenere un effetto hanno ottenuto quello contrario, cioè di una piena solidarietà da parte di tutta Italia a Libera, a don Ciotti e a questo movimento che è un movimento per la legalità e per l'affermazione della cultura della legalità che non è solo rispetto delle leggi ma la possibilità di andare avanti con principi di solidarietà, e per dare un futuro migliore sopratutto ai nostri giovani". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, oggi a Locri.

Maria Azzarello

 

Credit: Rivista San Francesco