Lobbying, la situazione sembra sfuggire di mano. In arrivo un provvedimento del governo
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ROMA, 26 FEBBRAIO 2012 - La regolazione del lobbying sta diventando una priorità per il governo. I ministri Passera e Catania, insieme al sottosegretario Peluffo, starebbero infatti lavorando all'istituzione di un registro ufficiale con obbligo di iscrizione; è inoltre in vista per i lobbisti una stretta alla libertà di accesso ai palazzi delle istituzioni. La concretizzazione è prevista per aprile. Si tratta di provvedimenti che ricalcano quelli messi in atto dalla Commissione Europea di Barroso (ma progettati da quella precedente di Prodi e Monti), e che punterebbero a ridurre l'anarchia propria dei rapporti tra politica e associazioni di categoria in Italia.
Non stupisce che i lobbisti stiano entrando nel mirino dell'esecutivo. Mai come in queste settimane, dominate dai dibattiti sulle liberalizzazioni, l'azione dei rappresentanti di poteri forti e meno forti si è rivelata in tutta la sua frenesia. C'è chi parla di un vero e proprio «bivacco», di giorni e giorni, fuori dalla Commissione Industria del Senato, dove attualmente è in esame il decreto. Frotte di agenti che circondano i parlamentari, li tampinano, fanno valere le proprie ragioni. E con un certo successo, dato che l'impressione è che il decreto stia cominciando a perdere i pezzi. Venerdì in Commissione la situazione deve essere diventata ingestibile, tanto che i lobbisti sono stati infine stipati in un'unica stanza a seguito dei malumori di numerosi parlamentari. Zanda, Pd, ha parlato di «pressione insopportabile», mentre per Belisario, Idv, «questi non dovrebbero neppure entrare in Parlamento».[MORE]
A fronte delle proteste dei lobbisti, i commessi del Senato hanno garantito che nei giorni a venire si troveranno soluzioni organizzative migliori. In attesa della definizione di norme certe, che pongano fine a un vuoto legislativo tutto italiano.
(foto da blog.panorama.it)
Michele Barbero