Cultura e Spettacolo
Lobby di potere e logge massoniche oggi
PARMA, 14 DICEMBRE 2011 – Si è svolto oggi presso l’Università di Parma l’incontro con Giuliano Turone, il magistrato che insieme a Gherardo Colombo ha dato l’avvio alla scottante inchiesta sulle logge massoniche italiane all’inizio degli anni ’80. Numerosi gli studenti presenti all’evento, purtroppo assente però la cittadinanza.[MORE]
Turone spiega come già prima del 1981 sia risaputo dell’esistenza di società segrete, ma che solo nel marzo di quell’anno le indagini giudiziarie permettono di acquisire una cospicua mole di documenti inerenti la materia. Inizialmente sorte per difendersi dal “pericolo” comunista, queste forme di potere occulte proseguono anche in periodo successivi, persino durante il governo Berlinguer.
Tanti i personaggi implicati nell’inchiesta: da Andreotti ai Corleonesi, da Sindona a Rizzoli, e poi il nome più echeggiato nell’aula, quello del “gran maestro” Licio Gelli. Incalzanti e intuitive le domande poste dal noto giornalista Maurizio Chierici e dagli appassionati studenti, ai quali il magistrato descrive la segretezza e il massimo riserbo con i quali l’inchiesta sulla P2 è stata condotta anche all’interno degli stessi uffici giudiziari, tanto il coinvolgimento delittuoso di personalità di spicco.
Fondamentale spiega come sia stata la collaborazione di quelli che Turone stesso definisce “anticorpi”: persone oneste, coraggiose e affidabili che hanno permesso il successo delle varie operazioni investigative. Abile oratore, Giuliano Turone ha intervallato l’avvincente narrazione con citazioni di Norberto Bobbio, lucido analista delle realtà massoniche sin dagli anni ’90.
Illuminante poi è la precisazione del magistrato quando confessa quanto il presente risulti condizionato da lobby di potere che, ahimè, non sono più occulte, ma oramai piuttosto palesi. Fondamentale per avere un futuro che si rispetti – ma anche un presente degno di essere vissuto consapevolmente – è avere piena conoscenza di ciò che il nostro Paese è stato e di ciò che ancora è, perché “una generazione che ignora la storia non ha passato… né futuro”. (P. A. Heinlein)
Annachiara Cagnazzo