Estero
Lo Yemen protesta: "giornata della collera" contro Ali Abdallah Saleh
YEMEN – 2 FEBBRAIO 2011- Oggi oltre 20 mila persone sono scese per le strade di Sanaa, nello Yemen, uno dei Paesi più poveri del Medio Oriente da oltre trent’anni, per la “giornata della collera” indetta dalle opposizioni, ispirate naturalmente dagli eventi della Tunisia e dell’Egitto, chiedendo la fine del regime dittatoriale del presidente Ali Abdullah Saleh.[MORE]
I dintorni dell'Università di Sanaa si sono riempiti per la giornata di marce pacifiche, dopo che il governo ha proibito ai manifestanti di radunarsi in Piazza Tahir, che porta lo stesso nome del principale teatro delle manifestazioni al Cairo. La Piazza Tahir yemenita era stata scelta inizialmente come scenario per la manifestazione dell'opposizione, ma il regime del presidente in carica, Saleh, ha deciso di presidiarla.
Il fatto che il luogo prescelto avesse lo stesso nome del luogo simbolo della protesta del Cairo, infatti, non è sembrato benaugurante al presidente, molto preoccupato per il rischio di contagio in arrivo dal Mediterraneo. I problemi della regione sono d'altra parte gli stessi che hanno incendiato il Nord Africa: la mancanza di diritti umani ed il caro vita, situazione che favorisce la corruzione. E mentre calano risorse idriche ed energetiche, più della metà dei 23 milioni di abitanti, vive con meno di due euro al giorno, e un terzo è afflitto da fame cronica. Il presidente yemenita che ieri ha annunciato la creazione di un fondo per l’occupazione dei diplomati e l’estensione della copertura sociale a mezzo milione di persone, nel tentativo di calmare le rivendicazioni popolari, annuncia che non intende ricandidarsi alla fine del mandato nel 2013, né di avere intenzione di favorire la successione del figlio. Ma non sembra affatto che le sue promesse siano bastate all'opposizione, galvanizzata dalle immagini che arrivano dall'Egitto. Anche a Sanaa, si riversano inoltre i sostenitori di Saleh, alzando il rischio che si producano scontri tra le due diverse fazioni. Per ora comunque non sembrano registrarsi scontri con la polizia, che presidia in forze la città da questa mattina.