Cronaca
Lo squarcio al Cavatore e la copertura del Corso? Bizzarrie di chi non ama la città
CATANZARO, 4 OTTOBRE 2013 - (Riceviamo e pubblichiamo) In questi giorni abbiamo appreso che per quanto concerne i lavori di ricostruzione del muraglione adiacente alla statua del Cavatore c’è una bizzarra novità: invece della ricostruzione fedele del manufatto si vorrebbe lasciare uno “squarcio della memoria” a ricordo del crollo del 4 gennaio 1970 in cui perirono quattro persone facenti parte di un’unica famiglia.
Questo “tocco di classe” viene attribuito alla Soprintendenza Regionale ai Beni Culturali Artistici e Architettonici che, probabilmente, ignora che nell’area del Complesso Monumentale del San Giovanni esiste già una lapide che riporta i nomi dei morti di quella tragedia. Quindi Catanzaro ha già ricordato tale evento nefasto a tempo debito, e non dopo 43 anni per come si vorrebbe fare adesso.
Comunque noi petrusiniani ci chiediamo: in cosa consiste tale “trovata tecnica”? Lo squarcio parziale abbellirà il complesso monumentale in adiacenza alla statua simbolo di Catanzaro o si trasformerà in un ricettacolo d’immondizia?
Esortiamo il nostro Sindaco, che non è uno sprovveduto, a non dare con facilità il suo assenso a questa scellerata e poco gradevole decisione. Non vogliamo mettere il carro davanti ai buoi ma, visti i precedenti, non siamo affatto tranquilli.
Infatti vogliamo evidenziare alcuni lavori realizzati sotto l’egida della Soprintendenza eseguiti a Catanzaro, ed i cui risultati non sono stati certamente lusinghieri. A comprova di ciò, basta entrare nella Chiesa di San Giovanni e volgere lo sguardo verso il soffitto per vedere i mosaici con cui sono stati rappresentati i quattro Evangelisti, che inspiegabilmente hanno preso il posto dei quattro bei dipinti raffiguranti gli stessi Santi e di cui qualcuno conserva ancora oggi, con nostalgia, le relative foto. Per non parlare dei pannelli frangivento che insistono sul piazzale sovrastante la statua del Cavatore.
Ma ci chiediamo come mai tali geniali innovazioni, al pari delle altrettanto geniali trasformazioni a cui si fa riferimento, non vengano eseguite nella città di Cosenza, che è alla ricerca di gloria, e sede di detta Soprintendenza?
Se da una parte a Catanzaro siamo affascinati dai progetti di molti architetti, nello stesso tempo temiamo l’estro e la “genialità” del “nuovo che avanza” messo in atto da una fetta di taluni professionisti che nel capoluogo calabrese trova terreno fertile per sbizzarrirsi con scelte discutibili che la popolazione non accetta ma che è costretta a subire. Si pensi alla obbrobriosa proposta di copertura su un tratto di Corso Mazzini! Così obbrobriosa che siamo certi si tratti soltanto di uno scherzo, sebbene di pessimo gusto. E pertanto anche su questa malsana idea invitiamo il Sindaco ad accantonare ogni iniziativa, come questa, tendente a manipolare artificialmente il centro storico anziché conservarlo il più possibile e, possibilmente, recuperarlo agli antichi splendori.
Notizia segnalata da Associazione Culturale Petrusinu Ogni Minestra [MORE]