Cultura e Spettacolo

Lo spettacolo fantasy “Rune di sangue” in scena al “Grandinetti”di Lamezia

LAMEZIA TERME (CZ) 25 FEB - La compagnia pugliese Torre del Drago ha messo in scena  al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme  lo spettacolo fantasy “Rune di sangue”, scritto e diretto da Luigi Facchino, con il quale partecipa  alla  quinta edizione del Gran Premio  Amatoriale Italiano inserito nella rassegna teatrale “Vacantiandu” con la direzione  artistica di Diego Ruiz e Nico Morelli e quella amministrativa di Walter Vasta. Dopo Campania, Sicilia, Piemonte, Veneto, Marche, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria e Lazio, la compagnia  Torre del Drago è salita sul   palco del “Grandinetti” concorrendo al Gran Premio, ospitato per la prima volta in Calabria con le compagnie amatoriali vincitrici del Premio Fita per il  “Miglior spettacolo” in 14 regioni italiane.

“Rune di sangue” ispirato alla mitologia norrena, riguardante i miti appartenenti alla religione tradizionalmente pre-cristiana dei popoli scandinavi, si impone per l’ originalità  del racconto  dominato da  divinità fantasiose e da altre della tradizione nord europea. In verità  il regista  Facchino  mira con questa opera ad « avvicinare i giovani al teatro - come  dichiara  in una nota di regia - perché spesso non ne sono attratti  se non richiamati da titoli importanti.

Questo lavoro – continua - ha preso forma dopo un viaggio che ho fatto in Scozia da cui sono rimasto affascinato». Ben 18 attori della Torre del Drago, nata prima come compagnia teatrale e  costituitasi  successivamente in formula associativa, portano sulla scena  “Rune di sangue” che  rappresenta  una tragedia nordica in lingua italiana  arricchita  da canti e musiche  in gaelico scozzese,   giochi di luce e dialoghi.  

La storia si svolge nel villaggio di Kabur su cui incombe una maledizione legata ad una profezia che imprigiona i suoi abitanti, condannati a non lasciare la propria terra immersa nelle tenebre. Per riportare la luce si attende la venuta di un  Guerriero del Nord, che dovrebbe nascere proprio nel villaggio di Kabur e impugnare la spada contro Ozur, il figlio  di Loki, Dio del Caos. Così Ozur fa sacrificare tutti i neonati maschi strappandoli alle madri e consegnandoli alle tre Norne, corrispettivo nordico delle Parche greche. Queste, affidandosi al volere di Yggdrasil, l’albero mitologico, decidono di porre fine alla vita degli infanti fino all’arrivo di un giovane straniero di nome Nàdar, giunto a Kabur attraverso il richiamo degli alberi dai quali il giovane afferma di essere stato generato.

La storia , incentrata sulla lotta per la sopravvivenza e sul rapporto tra padri e figli, è stata apprezzata dal pubblico che ha ammmirato l’ottima performance del cast composto da Francesco Latorre, Luigi Facchino, Annalisa Intrieri, Marco De Latteriis, Enrica Aglaia Milella, Teresa Clemente, Francesco De Pinto, Rossella Viesti, Francesca Cattedra, Gilda Pischetola, Pierpaolo Scelsi, Antonio Passaro, Giuseppe Pasquale, Cristina Pepe, Antonella Maffei, Elisabetta Sivo, Valeria Navarra, Patrizia Guida.

Lo spettacolo è stato valutato da una  Giuria qualificata e parteciperà alla kermesse finale del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il 29 marzo 2020 al Teatro Comunale Grandinetti. Presente in teatro tutti i rappresentanti dell Fita nazionale  con il presidente  Carmelo Pace  che ha ringraziato i Vacantusi per l’impegno e la professionalità con cui stanno portando avanti  gli spettacoli del  Gran Premio Teatro Amatoriale Italiano.

Foto di scena “Rune di sangue”

Lina Latelli Nucifero