Cultura e Spettacolo

Litfiba, La fiesta tosta è iniziata a Firenze

FIRENZE, 3 MARZO 2012 – Chi ne ha conosciuto la prima versione - quella dei 17 Re e della Trilogia del potere, per intendersi – sostiene che i Litfiba di oggi, tornati insieme nel 2009 dopo un decennio di strade separate, non siano assolutamente paragonabili a quel gruppo che chiuse la propria carriera nel 1999. Eppure quelli che ieri sera hanno dato il via al Grande Nazione Tour 2012, non hanno certo disonorato uno dei più importanti brand del rock italiano.
Forse è anche sbagliato cercare di confrontare due storie – intervallate dall'epoca dei Litfiba senza Piero Pelù – naturalmente diverse, nonostante il filo conduttore tra quello che è stato e quello che è (o quello che, date le anticipazioni, dovrebbe essere) è ben visibile.
Ai puristi della prima ora forse non sarà piaciuta la Fiesta Tosta che ha sancito il ritorno di quell'animale da palcoscenico di Piero Pelù e soci, ma l'alchimia che ha portato i Litfiba sul tetto del rock italiano è stata ben spolverata.[MORE]

È stato proprio Piero Pelù – e non l'intero gruppo – a vincere la gara di acclamazione della folla. Ed il lupo mannaro truccato alla Jack Sparrow non si è fatto attendere poi così tanto, facendosi ampiamente perdonare con una due ore (circa) di energia allo stato puro. Anzi, allo spirito libero.

Da questo momento tutti i dubbi e le critiche con cui ero entrato al Mandela Forum di Firenze sono stati divorati da Lo Squalo, quella sorta di biografia non autorizzata dei Gordon Gekko di oggi (lo speculatore finanziario – lo squalo, appunto - interpretato da Michael Douglas nei due film di Oliver Stone Wall Street e Wall Street. Il denaro non dorme mai) con cui il gruppo fiorentino ha aperto il concerto e lanciato il tredicesimo lavoro. Un brano che è stato presentato come primo singolo forse in maniera un po' forzata dai tempi storico-politici, considerando che brani come Anarcoide o Brado non hanno niente da invidiargli.

Gli unici due punti di contatto tra l'esecuzione fatta in studio e quella live sono state le nuove “ballate” presenti nell'album, cioè Elettrica e Luna Dark, alla quale potrebbe tranquillamente aggiungersi un sottotitolo del tipo cara figlia ti scrivo, essendo dedicata proprio ad una delle figlie di Piero Pelù. A proposito di lettere scritte non poteva mancare, naturalmente, un omaggio a Lucio Dalla, scomparso nei giorni scorsi ed a cui i Litfiba hanno voluto dedicare una versione quasi intima di Lulù e Marlene.

Da qui, con il momento liturgico è stato aperto l'ingresso allo Stato Libero di Litfiba, dove tra nuovi pezzi – come Grande Nazione, che dà il titolo al nuovo album – e vecchi cavalli di battaglia come Prima Guardia, cantata da Pelù con un elmetto bianco in testa tenuto al contrario o Proibito si sono intraviste un paio di vittime sacrificali a lui da tempo care come la guerra e Joseph Ratzinger, a cui ad ogni concerto è dedicata, non troppo implicitamente, El Diablo.

Insomma: ieri sera i Litfiba hanno chiesto alla loro Firenze l'autorizzazione per riportare il rock'n'roll ai fasti di un tempo. La “riserva indiana di Firenze” ha risposto in maniera più che positiva.

 


Andrea Intonti