Politica
L'Italicum finisce dai giudici. Sfilza di ricorsi a Corti d'Appello
ROMA, 26 OTTOBRE 2015 - Una raffica di ricorsi contro l’Italicum rappresenta una nuova grana per il governo e mette nuovamente in discussione il percorso della legge elettorale per la Camera approvata il 4 maggio scorso e in vigore da luglio del prossimo anno. L'iniziativa è del Coordinamento democrazia costituzionale, un movimento a cui aderiscono numerosi giuristi, insieme a diversi comitati locali e che oggi ha impugnato con una serie di ricorsi analoghi, depositati in contemporanea in una quindicina di Corti d'appello (Roma, Milano, Napoli, Venezia, Firenze, Genova, Catania, Torino, Bari, Trieste, Perugia), l’Italicum presentando eccezioni di legittimità costituzionale. Nel mirino, tra le altre cose, il premio di maggioranza e ballottaggio. [MORE]
Ora spetta ai giudici valutare se accogliere le istanze. L’obiettivo dell’azione giudiziaria, coordinata dall'avvocato Felice Besostri, tra gli autori del ricorso sfociato poi nella dichiarazione di incostituzionalità del 'Pocellum' è di ottenere lo stesso risultato con l’Italicum. Lo conferma Mauro Beschi, referente del Coordinamento a Roma, anche se non è in grado di specificare quanti siano al momento i ricorsi già presentati ma sottolinea che il numero è in continuo aggiornamento perché l'intenzione è quella di depositare le eccezioni in tutti i distretti di Corte d'Appello del Paese nei primi dieci giorni di novembre.
Coordinamento democrazia costituzionale è nato con il fine “di difendere e valorizzare i principi della democrazia della nostra Costituzione nata dalla Resistenza” e vi aderiscono numerosi giuristi tra cui Gustavo Zagrebelsky, associazioni, sigle sindacali e anche diversi parlamentari della sinistra Pd, tra cui Vannino Chiti, Felice Casson, Corradino Mineo e Alfredo d’Attore.
A loro si unicsono anche i grillini: "Il Movimento sostiene il Coordinamento democrazia costituzionale e firmerà i ricorsi in tutti i le Corti d'appello", annuncia il deputato M5s, Danilo Toninelli, ex vicepresidente della Commissione affari costituzionali della Camera spiegano che i ricorsi che verranno presentati tra ora i primi di novembre saranno in tutto ben oltre 20. "Tra i ricorrenti ci saranno tantissimi esponenti del M5s, tra i quali me a Milano e Luigi Di Maio a Napoli" spiega Toninelli aggiungendo che giovedì verrà formalizzata la partecipazione del M5s al Coordinamento.
Tra le previsioni della legge che sono state impugnate, figurano il premio di maggioranza assegnato alla lista che supera il 40%; il ballottaggio senza soglia previsto invece tra i due partiti più votati se nessuno supera quota 40%; la contraddizione ravvisata nel fatto che chi raggiunga, per ipotesi il 39,9% dei voti deve comunque andare a ballottaggio; le norme sulle minoranze linguistiche che non consentono - secondo i ricorrenti - la rappresentanza di tutte le minoranze riconosciute, ma solo di alcune.
Tiziano Rugi