Politica
L'Italia si ferma, è sciopero generale. Cgil e Uil contro il Jobs act
ROMA, 12 DICEMBRE 2014 – Oggi giornata di sciopero generale in tutta Italia. A indirlo sono stati i sindacati Cgil e Uil, che scendono in 54 piazze, contro il Jobs Act, le riforme della pubblica amministrazione e la legge di stabilità. Con i sindacati stanno manifestando la pubblica amministrazione, la scuola, la sanità, i trasporti e l’industria. Il corteo più grande è quello che sta attraversando le strade di Roma. Lo slogan scelto per la giornata è “Così non va”.
“Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta” ha detto leader Uil, Carmelo Barbagallo, dalla piazza dell’Esquilino a Roma. Una piazza oggi stracolma e rumorosa che fa sentire i suoi disagi. “Vogliamo fermare la caduta” dice ancora Barbagallo che elargisce dei consigli a Renzi su come intervenire per sbloccare il Paese. “Ci sono ancora margini per rimediare; i decreti attuativi del Jobs act devono essere ancora emanati e la legge di stabilità ancora approvata. Se si metterà mano ai 150 miliardi di evasione fiscale, ai 27 miliardi di costi della politica e alla riforma fiscale si potrà rilanciare l’economia”, conclude.[MORE]
Da Torino invece è Susanna Camuso, segretario Cgil, a far sentire la propria voce e quella di tutti i manifestanti. “Il governo sbaglia a escludere il confronto e la partecipazione con i sindacati. È un errore anche perché ci pare che la priorità che indica al Paese che è innanzitutto quella del bisogno di lavoro, non trovi corrispondenza nei provvedimenti che il governo sta facendo”. “L'emergenza che ha questo paese si chiama lavoro, bisogna fare politiche perché il lavoro ci sia ma non può essere un lavoro qualunque, senza diritti e senza professionalità" ha continuato il segretario. Camusso dice che i dati del sindacato fin qui raccolti sul successo dello sciopero “sono molto positivi”.
(foto dal sito newsgo.it)
Michela Franzone