Politica

L'Italia dei Valori sollecita ad andare a votare ai referendum e ad esprimere quattro Si

Imperia, 6 giugno 2011 - ”Chiedo a tutti gli italiani ed a tutti gli imperiesi in particolare di andare, Domenica e Lunedì prossimi, a votare ai referendum per difendere alcuni valori fondamentali che contraddistinguono le democrazie avanzate e mature, quali la proprietà pubblica dell'acqua potabile, il principio che tutti sono uguali di fronte alla Legge ed il diritto a decidere in prima persona sul futuro energetico delle proprie comunità senza dover sempre soggiacere agli interessi economici dei soliti potentati ”: con queste parole [MORE]il Segretario provinciale dell'Italia dei Valori Gabriele Cascino ieri, da Taggia, ha richiamato il Corpo elettorale a recarsi alle urne il prossimo dodici e tredici giugno in occasione dei Referendum.

“ Anche se il voto referendario non è un obbligo costituzionale, ha proseguito l'avvocato Cascino che è pure Assessore della Regione Liguria, credo che tutti debbano andare alle urne giacché sono in gioco diritti democratici fondamentali la cui difesa va compiuta senza delegare ad altri la scelta di certe politiche, con il pericolo di ipotecare pure il futuro delle generazioni a venire”. L'Italia dei Valori nei mesi scorsi è stata in prima fila nell'affiancare il lavoro dei Comitati promotori dei quattro referendum nel raccogliere le firme. Per più di una volta i militanti del partito del “ Gabbiano che Vola”, guidati pure dal Consigliere Provinciale Claudio Martini e dall'Assessore del Comune di Taggia Domenico Gartofalo, hanno tenuto in Piazza Colombo a Sanremo e nelle altre piazze della Provincia i propri banchetti per raccogliere anche in questo estremo lembo occidentale di terra ligure le sottoscrizioni necessarie a farli dichiarare ammissibili dalla Corte di Cassazione.

“ Vi invitiamo ad andare alle urne a votare quattro Si “ è dunque lo slogan con il quale il coordinamento provinciale di Imperia dell'Italia dei Valori si propone in materia agli elettori della Provincia, ritrovandosi in questa scelta al fianco non solo dei Comitati promotori dei Referendum ma pure di altri movimenti politici in forte ascesa quali i famosi “ Grillini”. Con il Referendum sul Nucleare l'Italia dei Valori si propone di bloccare definitamente qualsiasi politica nazionale di sfruttamento a fini energetici dell'atomo, considerato che non è stato ancora trovato un sistema completamente sicuro per il suo sfruttamento e che, soprattutto, non si è data ancora una risposta al problema dello smaltimento delle scorie nucleari. “

Il recente provvedimento del Governo in materia, che sospende il programma nucleare voluto dal Padre- padrone della politica imperiese e cioè da Claudio Scajola, non ci soddisfa sia perché è una misura puramente limitata nel tempo sia perché non vieta la costruzione di centrali nucleari assolutamente non sicure da parte di ditte italiane ai confini del nostro paese, nelle nazioni più povere che ci attorniano come può essere l'Albania. Non a caso, pare, che buona parte del litorale albanese sia stato acquistato per i classici “ trenta denari” cioè a bassissimo prezzo, approfittando dello stato di bisogno della nazione d'Oltre- Adriatico, da soggetti di diritto pubblico italiani, magari non disdegnando inconfessabili accordi con le terribili cosche mafiose di Tirana” concludono all'Italia dei Valori. Qualora passasse il Referendum verrebbe ribadito il divieto, già votato dagli italiani nel 1987, di costruire impianti nucleari sul territorio nazionale o su terreni appartenenti a soggetti italiani di diritto pubblico.

I Dipietristi hanno, inoltre, a cuore un altro referendum da loro stessi promosso: quello sul Legittimo impedimento perché considerano immorale il fatto che chi ricopre le più alte cariche dello Stato possa sottrarsi, astrattamente all'infinito facendo il pendolare tra le medesime, al normale corso della Giustizia, a differenza di qualsiasi altro cittadino. Sull'Acqua pubblica, poi, mirano a debellare con due Si le norme che prevedono la possibilità di ottenere il controllo da parte dei privati, con abili giochetti societari, delle Aziende di erogazione di questo primario bene, sinora in mano pubblica, nonché la possibilità di aumentare, in corrispondenza di un servizio auto- certificato come efficiente, notevolmente le tariffe al fine di permettere al privato un notevole margine di guadagno. “L'Acqua non è un privilegio per soli ricchi” ribadiscono Gabriele Cascino ed i suoi compagni di fede politica, facendo notare che pure la Diocesi di Ventimiglia, ad iniziare dal suo Vescovo Mons. Careggio si è decisamente espressa per il mantenimento delle risorse idriche destinate al consumo potabile in mano pubblica.
Sergio Bagnoli