In giro per il mondo

L'Italia dei "mille" ponti

10 gennaio 2021 - I ponti hanno un loro indubbio fascino, dovuto forse anche al fatto che essi uniscono, al contrario dei muri che dividono. In Italia di certo non ne mancano . E non ci si riferisce certo a quelli che congiungono tra loro le varie festività con i giorni feriali prossimi, anch'essi amati dagli italiani e anch'essi ben radicati sul territorio nazionale. 

 Sono tanti, i ponti della Penisola e praticamente di tutti i tipi: antichi, vetusti, antiquati o avveniristici, artistici o semplicente suggestivi, talvolta spettacolari.  

Purtroppo di qualcuno di essI ci si è dovuti occupare non dal punto di vista artistico o turistico, bensì per eventi tragici dovuti all’incuria o approssimazione nella loro gestione e manutenzione. Ma questo è un altro discorso, del quale occuparsi in contesti diversi da una rubrica che tratti di turismo. 

Tanti e diversi, si diceva: Romani, medievali, rinascimentali, ma anche frutto della più recente creatività architettonica. E di molteplici tipologie e materiali: con arcate, a schiena d’asino, coperti, innestati su resti di antichi acquedotti, di pietra, di ferro, di acciaio. Non meno di una cinquantina di essi meriterebbero di essere evidenziati, ci limiteremo quindi a prenderne in considerazione quelli a nostro avviso più meritevoli di non essere “persi”. 

Lo spettacolare Ponte dei sospiri di Venezia è sicuramente tra questi. Si chiama così a causa degli ultimi “sospiri” dei prigionieri della vicina prigione, che per l’ultima volta attraversavano il ponte prima di essere rinchiusi. Forse ancor più famoso è il Ponte Vecchio di Firenze. La sua sagoma inconfondibile è costituita da tre arcate sull’Arno, che sorreggono caratteristiche botteghe di artigiani e gioiellerie. 

Inconfondibile è anche il Ponte di Bassano del Grappa, in Veneto, noto anche come ponte degli Alpini, coperto la sua struttura è interamente in legno. 

Nella Capitale spicca il Ponte Sant’Angelo, una struttura che risale addirittura all’imperatore Adriano, quindi a circa venti secoli fa. Attraverso esso si accede al a Castel Sant’Angelo ed è impreziosito da statue di allievi del Bernini. 

A Pavia si può invece ammirare il caratteristico Ponte coperto, trecentesco ma in parte ricostruito dopo i danneggiamenti della seconda guerra mondiale, adagiato sul Ticino e spesso immerso nelle nebbie che lo rendono ancor più intrigante e misterioso. 

Tra le realizzazioni forse più romantiche per struttura e contesto circostante, meritano una segnalazione il ponte di Dolceacqua, in Liguria, a forma a schiena d’asino e adagiato sul torrente Nervia  e l’irregolare, antico Ponte Gobbo di Bobbio sul fiume Trebbia,  in Emilia Romagna. 

Non mancano poi le strutture di concezione e stampo più avveniristico: le Vele di Calatrava a Reggio Emilia, ad esempio. Si tratta di una recente realizzazione dell’architeto spagnolo Santiago Calatrava, composta da tre significativi ponti di acciaio bianco e cemento.

testo e foto di Raffaele Basile

 

 

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