L'intervento di Ahmadinejad alle Nazioni Unite preoccupa i presenti
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NEW YORK, 23 SETTEMBRE 2011- Un intervento decisamente forte quello di Mahmoud Ahmadinejad, che ieri ha lasciato di stucco i presenti all’Assemblea Generale degli stati membri dell’ONU. Il capo di stato iraniano ha usato il tempo che gli è stato concesso per ribadire il suo punto di vista estremamente critico nei confronti degli Stati Uniti e per negare l’olocausto. Immediata la reazione dei paesi occidentali. [MORE]
Il leader iraniano ha eliminato ogni segno di apertura verso Washington, apertura sperata nei giorni scorsi. Ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno ucciso Osama Bin Laden senza sottoporlo ad un giusto processo e ‘’hanno gettato il suo corpo in mare’’. Secondo Ahmadinejad, il processo a Bin Laden avrebbe potuto chiarire ‘’l’incidente’’ dell’11 settembre, sul quale gli Stati Uniti avrebbero costruito molte bugie.
Ha inoltre puntato accusato le potenze occidentali che sostengono gli Stati Uniti, ospitando basi militari nel loro territorio. Chiamando in causa anche l’Italia ha, retoricamente, chiesto se la presenza delle basi militari in Gran Bretagna, Giappone, Germania, Portogallo e, appunto, in Italia, potesse essere considerata come qualcosa di diverso da una vera e propria occupazione militare. La stessa presenza di bombe, in queste zone, metterebbe in pericolo la vita di persone che vivono nelle nazioni limitrofe.
Ma il leader iraniano non ha dimenticato un punto fondamentale del suo discorso: egli ha sostenuto che la pretesa delle nazioni occidentali di minacciare con sanzioni militari chi metta in discussione l’Olocausto sia un atteggiamento molto arrogante.
Tuttavia, non appena Ahmadinejad ha iniziato il suo intervento, i delegati di Italia, Stati Uniti, e molte altre potenze occidentali, come di routine, hanno prontamente abbandonato la sala del Palazzo di Vetro, in segno di protesta.
Claudia Candelmo