Cronaca
Liliana Segre, addio scuole ma testimonianza continua "sopravvissuta ad Auschwitz"
Liliana Segre, addio scuole ma testimonianza continua. Figlio, 'dopo 30 anni è provata'. Ad Arezzo l'ultimo incontro
MILANO, 22 GEN - Dal prossimo aprile la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, non andrà più nelle scuole per raccontare l'inferno che provò a 13 anni quando, in conseguenza delle leggi razziali, fu espulsa da scuola, arrestata e portata nel più famigerato campo di sterminio.
"Questo non vuol dire che non continuerà a testimoniare la sua esperienza", spiega il figlio della senatrice a vita, Luciano Belli Paci: "Dopo 30 anni di continui appuntamenti è stanca, provata", ma ha in programma un "ultimo, grande incontro" tra qualche mese, in provincia di Arezzo.
Agli studenti di tutt'Italia Liliana Segre ha descritto, con la sua voce calma ma risoluta, l'orrore del tentativo di fuga verso la Svizzera, l'arresto, i mesi passati nel carcere di San Vittore, in cella col padre, e poi l'orrore di Auschwitz. Ieri, nella casa circondariale milanese ha voluto tornare, per un incontro con i detenuti.
"Della cella 202 del quinto raggio ricordo tutto - ha detto ai reclusi -: in quel nulla mi sono impressa ogni dettaglio". Non più tardi di due giorni fa aveva lanciato un messaggio agli oltre duemila studenti incontrati al teatro Arcimboldi di Milano in occasione della Giornata della Memoria, che l'avevano salutata con una standing ovation e cartelli di ringraziamento assieme al ministro per l'Istruzione Lucia Azzolina.
La senatrice aveva invitato i ragazzi a "battersi sempre per la liberta'. Bisogna sceglierla la liberta' e la prima liberta' e' la liberta' di pensiero". "Agli studenti e ai giovani dico: non sottovalutate mai la potenza dell'odio, imprimete nella mente le parole che ascolterete oggi e fatene un faro e una guida". "Il mio corpo e' stato prigioniero, ma la mia mente no - aveva raccontato -.
Ho sempre pensato con la mia testa e cosi' dovete essere anche voi, non come quelli che seguono quelli che gridano più forte. Pensate con con la vostra testa". Per questo ha combattuto e combatterà Liliana Segre, non più nelle scuole ma in altri luoghi, anche nelle istituzioni. Senza essere intimorita dagli insulti e dalle minacce dai social dopo le quali le è stata assegnata una tutela che l'accompagna nei suoi spostamenti.
"La vita è bella - ha detto più volte la senatrice a vita -: che una persona perda cinque minuti del suo tempo ad augurare la morte a una donna come me, che ha quasi 90 anni.