Cultura e Spettacolo
"Like it!": a Vienna la prima mostra creata e curata dai membri di Facebook
VIENNA, 31 OTTOBRE 2013 - Quando la tecnologia, in particolar modo i social network, incontrano l'arte e la cultura i risultati sono spesso sorprendenti, perchè si basano su un principio semplice quanto basilare: il coinvolgimento del pubblico e degli spettatori.
La cosa si fa ancora più interessante quando si affida la responsabilità di una creazione artistica e di un'opera interamente a colui che ne fruisce. Succede a Vienna, dove al Museo Essl, che ospita la più ricca collezione di arte contemporanea d'Austria, è stata inaugurata lo scorso 23 ottobre la mostra Like it!, la prima esibizione interamente creata e curata dagli utenti del social network più popolare al mondo, Facebook.
Like it!, infatti, è una mostra d'arte che è nata innanzi tutto sulla pagina Facebook ufficiale del museo Essl, dove dal 30 settembre all'8 ottobre 2013 tutti gli utenti sono stati invitati a votare, attraverso il meccanismo del "Like" le opere che avrebbero voluto vedere esposte nel museo (pitture, fotografie, video di artisti contemporanei nati a partire dal 1973), tra le 120 presenti nel catalogo. Le più votate sono state scelte per essere esibite all'interno di questa particolare ed originale esibizione artistica.
Una seconda fase ha poi selezionato, tra gli "Amici" Facebook del Museo che hanno presentato una candidatura, i cinque curatori dell'esposizione stessa, che hanno partecipato ad un workshop intensivo di due giorni per apprendere le tecniche dell'allestimento di una mostra con la collaborazione del critico professionista Andreas Hoffer.
L'opera più votata, scelta ad emblema della mostra, è il dipinto Estrella di Patrìcia Jagicza, che rappresenta una donna in un bagno pubblico per uomini che si guarda allo specchio mentre si sta coprendo il volto con una maschera. Una "citazione" artistica sul problema della privacy creato, in parte, dai nuovi strumenti di comunicazione digitale.
L'esposizione Like it!, che durerà fino al 6 gennaio 2014, non sarà definitiva. Gli utenti di Facebook potranno continuare a votare e commentare le opere in mostra e proporre modifiche e cambiamenti.
Insomma un primo vero e proprio "esperimento di curatela social partecipata", come lo stesso Hoffer l'ha definito, che insegna a non sottovalutare i social network nelle politiche di gestione di un museo al giorno d'oggi, e a prendere in considerazione il parere del pubblico, primi reali interlocutori dell'opera di un'artista affidata ad un museo, soprattutto se si tratta di giovani.
Se non sono soprattutto l'arte e la creatività a stare al passo con i tempi chi dovrebbe mai farlo?
Valentina D'Andrea
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