Fantasticherie del cuore
L’idolatria si rinnova con il tempo
Il buio ostacola sempre la luce. Questo succede in particolar modo se da cristiani credenti in un solo Dio si è pronti, magari per ragioni prettamente “politiche”, a spostare la propria attenzione su il Dio di altre confessioni, dimenticando di credere nel solo Dio, Creatore e Signore di tutte le cose, visibili ed invisibili…! Il vecchio e il nuovo testamento non lasciano spazio ad interpretazioni di comodo.
È in questi testi sacri che risplende la sacralità universale della verità, prima profetizzata in ogni suo piccolo o grande significato materiale e spirituale, poi attestata con la missione del Cristo e il cammino della Chiesa di Pietro dentro la storia quotidiana degli uomini. Quanti uomini e donne, baciati dal profumo della santità, hanno compiuto e compiono tutt’ora passaggi di fede straordinari, senza rimanere sospesi tra dubbi, incertezze, compromessi, accorgimenti gratuiti, posizioni di comodo, ecc.
Ogni volta che soffia il vento della vera libertà, della pace e del benessere comune, c’è sempre un seme cristiano piantato e cresciuto all’interno di un qualsiasi contesto sociale che ha avuto la possibilità di germogliare. La storia è piena di questi eccezionali risultati in ogni tratto del suo cammino. Cristo non è mai una verità di parte. Lui è per ogni uomo, anche per chi oggi sia pronto a denigrarlo o magari celebrarlo per assecondare funzioni simboliche convenienti.
Non profanare mai la parola di Dio non è certo un lodevole accorgimento di gruppo! È il “segno principe” di una società matura che, senza scappare dal mondo, ha deciso di dare un senso alla sua rotta terrena. Per continuare a farlo non dovrà mai vergognarsi del vangelo. Lo dovrà annunciare e ricordare, mostrandolo agli altri attraverso gli effetti riconoscibili della propria vita. La credibilità personale è il lascia-passare maggiore per consentire ad altri, anche se scettici, di aprire gli occhi e guardare fino a dove prima non avevano mai pensato di farlo. I frutti verranno.
Ogni raccolta nella fede porta sempre novità inattese. La coerenza spirituale apre ovunque le porte inaccessibili. Oggi spesso si crede nel proprio Dio, ma si è aperti a far proprio il credo altrui, confondendo elementi di fondo che trascurano l’obbedienza assoluta nella Parola. Nessuno obbliga di onorare il Signore se non dal proprio cuore e in piena libertà, ma chi dice di credere non può mettere assieme le contraddizioni strutturali e spirituali che ruotano intorno alla realtà quotidiana.
Leggo da una nota sacerdotale: “Crediamo insieme nel vero e nel falso, nel morale e nell’immorale, nel giusto e nell’ingiusto, nella Parola di Dio e nella parola degli uomini che nega per intero la Parola di Dio. Crediamo nella Creazione non da materia preesistente e anche nell’evoluzionismo ateo. Siamo strani, noi cristiani. Significa che anche noi siamo consumati dall’idolatria. La stoltezza è degli idolatri”.
Gli idolatri del nostro tempo sono molti e attrezzati e mirano ad ampliarsi. Fermarli non è semplice. La loro sconfitta è però certa, perché sono dall’altra parte della verità di Dio. Agli uomini di buona volontà il compito di accelerare questo inevitabile rendiconto della storia, risparmiando l’umanità prima possibile da anni, secoli o forse millenni di stoltezze e di ingiurie alla fonte universale di ogni cosa.
Tavolo di lavoro: Egidio Chiarella, Paolo Marraffa, Filippo Coppoletta, Rosaria Giovannone.
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