Licenziamenti Telecom, il Governo convoca le parti in settimana
Info Lavoro Lombardia

Licenziamenti Telecom, il Governo convoca le parti in settimana

lunedì 12 luglio, 2010

MILANO – Probabilmente nel corso di questa settimana il governo convocherà un tavolo con le parti sui licenziamenti di Telecom Italia.
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi a margine della presentazione di un rapporto sulle liberalizzazioni 2010 ha annunciato il tavolo: "In questi minuti probabilmente stiamo definendo (la data), credo nel corso di questa settimana ma non sono in grado di dire ora e giorno".[MORE]
L'incontro si svolgerà presso il ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del vice ministro Paolo Romani, e sarà seguito dal ministero del Lavoro, ha aggiunto Sacconi.
"Credo debbano essere messi da parte atti unilaterali, che si debba avviare un confronto vero su un piano industriale per il futuro del gruppo Telecom e quindi a partire dagli investimenti che si vogliono realizzare", ha proseguito il ministro.
Va affrontato inoltre il tema dei livelli occupazionali e la logica deve essere quella dello "sviluppo e non di ridimensionamento", ha detto il ministro.
Ai cronisti che chiedevano come fosse possibile che una società in utile come Telecom possa licenziare circa 7.000 persone entro il 2012, Sacconi ha risposto "dovete chiederlo alla Telecom, il governo ha sempre operato in tutte le vertenze rifiutando atti unilaterali".

Era stato trovato surreale il fatto che Telecom ha deciso di iniziare la procedura di mobilità per 3700 persone proprio nel giorno dello sciopero del 10 luglio scorso, al quale hanno partecipato gli stessi dipendenti della compagnia telefonica.
“Mentre ci giungevano i dati sulla riuscita dello sciopero nazionale indetto in tutto il gruppo Telecom Italia - ha raccontato Alessandro Geneovesi, segretario nazionale di Slc-Cgil -, con un’adesione media intorno al 70%, l’azienda ci ha informati che nelle prossime ore saranno aperte le procedure per 3.700 licenziamenti, oltre la metà degli esuberi dichiarati dal recente piano triennale 2010-2012”. “Un comportamento vergognoso da parte di un’azienda che ha registrato più di 1,5 miliardi di euro di guadagni netti, che ha già circa mille lavoratori in contratto di solidarietà (quindi con stipendi integrati da risorse pubbliche) e che continua a remunerare a peso d’oro dirigenti e manager”.


 


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