Estero
Libia, tracciata road map di 20 mesi e poi elezioni
BENGASI, 02 SETTEMBRE 2011- “Abbiamo delineato una chiara road map di circa 20 mesi. Nei primi otto mesi il Consiglio Nazionale di transizione avrà il compito di guidare il paese. Alla fine di questo periodo sarà eletta un’assemblea di circa 200 persone. Questo Consiglio avrà il compito della stesura di una costituzione democratica, che dovrebbe essere discussa e poi portata a un referendum. Ed entro un anno dovrebbero tenersi sia le elezioni presidenziali che le politiche”. [MORE]
A dichiararlo alla radio della Bbc, Guma al-Gamaty, un rappresentante del Consiglio nazionale transitorio, il quale continua dicendo, “Speriamo che entro la fine di questi 20 mesi il popolo libico avrà eletto i leader che vogliono per guidare il paese”.
In questo modo, comincia a prendere forma quella che dovrebbe essere la nuova Libia post Gheddafi. Al fine della sua ricostruzione a Parigi, durante la conferenza internazionale degli amici della Libia, sono stati sbloccati 15 miliardi di dollari (oltre dieci miliardi di euro) a fronte di un ammontare calcolato in 50 miliardi e di un patrimonio immenso (stimato 140 miliardi di dollari). Il denaro preso da Gheddafi deve tornare ai libici, “Siamo tutti impegnati a sbloccare il denaro della Libia di ieri per finanziare lo sviluppo della Libia di oggi”, in questo modo il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha motivato la suddetta decisione.
Nel corso della conferenza è stato anche deciso che la Nato e gli alleati continueranno le operazioni militari fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata e il nuovo governo potrà insediarsi a Tripoli.
Nel frattempo, i ribelli continuano ad avanzare verso Sirte, la città natale del rais, il quale è tornato a parlare, “Non ci arrenderemo mai. La Libia sarà messa "a ferro e fuoco. Sarà una lunga battaglia e alla fine noi vinceremo, non siamo donne. Le tribù di Bani Walid e Sirte sono armate ed è impossibile assoggettarle. Continuate a combattere anche se non sentite la mia voce”.
Intanto, il ministro dell’Interno del Cnt, Ahmed Darrad, ha esortato i combattenti provenienti da diverse zone della Libia a lasciare la capitale e a tornare nelle proprie case. ''Tripoli e' libera. Potete lasciare questa città e tornare nelle vostre”. E, sempre a Tripoli, oggi la bandiera tricolore ha ripreso a sventolare sulla sede dell'ambasciata d'Italia, dopo essere stata chiusa il 18 marzo scorso e l'intero personale era stato evacuato.
Rosy Merola