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Libia, Salamè: "La missione italiana è la via giusta"

ROMA, 8 AGOSTO – "So che ci sono state discussioni in Libia, ma credo che la cooperazione e la trasparenza con l'Italia siano il modo più costruttivo per ottenere risultati". Ad affermarlo è l'inviato speciale dell'Onu, Ghassan Salamé, parlando alla Farnesina della missione navale italiana di supporto alla Guardia costiera libica per fronteggiare la crisi migratoria. "Siamo sulla strada giusta per trattare una sfida che ci coinvolge tutti quanti", ha aggiunto.[MORE]

"Sarebbe irrealistico ignorare la gravità e la serietà della sfida posta dai clandestini in tutto il mondo. Credo sia un problema estremamente grave e serio. L'Onu sta facendo del suo meglio per far fronte a questa problematica. Ogni Paese ha il diritto assoluto di controllare i suoi confini e il modo migliore è la cooperazione con i Paesi limitrofi", ha poi precisato Salamè durante la conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri Angelino Alfano.

L'inviato Onu ha poi sottolineato che, per risolvere la crisi nel Paese, le Nazioni Unite hanno bisogni di "parlare con tutti i libici, con tutte le regioni del Paese, non soltanto con i politici", ma anche "con rappresentanti della società civile, giovani e donne". Fra “tutti i libici” sarebbe quindi incluso anche il generale Khalifa Haftar.

"L'ho incontrato per due ore a Parigi quando è stato lì - ha detto Salamè -, in occasione del suo incontro con il capo del governo di accordo nazionale Fayez Al Sarraj, su iniziativa del presidente Emmanuel Macron". E ha aggiunto: "Non mi vedrete solo a Tripoli o Badia come è stato in passato. Spero mi possiate vedere anche a Bengasi e Misurata: voglio recarmi in tutto il Paese della Libia prima di presentare le mie idee all'Assemblea generale dell'Onu a settembre".


Maria Azzarello

fonte immagine: Il Giornale