Estero

Libia, Frattini: "Immediata tregua umanitaria". No dalla Francia

ROMA, 22 GIUGNO 2011 – La situazione in Libia è sempre più grave. Per questo c'è bisogno di “una sospensione umanitaria immediata delle attività” per favorire la creazione di corridoi umanitari in grado di aiutare la popolazione. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Franco Frattini, durante il suo intervento in commissione alla Camera sul Consiglio europeo. [MORE]

Fondamentale è la “cessazione umanitaria delle azioni armate per consentire aiuti immediati”, un blocco delle ostilità che “che consentirebbe di evitare quello che il Cnt teme: la consolidazione della spartizione in due della Libia. Ma permetterebbe anche e soprattutto l'accesso a località della Libia isolate nelle quali la situazione umanitaria è drammatica, come la periferia di Misurata e la stessa Tripoli”, ha detto il ministro degli Esteri.

Che ha poi inviato una raccomandazione alla Nato sulla drammatica vicenda degli errori che colpiscono i civili.
“Rispetto all'azione della Nato - ha detto - è opportuno chiedere una sempre più dettagliata informazione su esiti e risultati e ribadire una chiara e precisa raccomandazione sulla drammatica vicenda degli errori che colpiscono i civili, che non é chiaramente la missione della Nato”.

Mentre il ministro degli Esteri Frattini invoca la cessazione delle ostilità, dalla Francia arriva un no secco ad una pausa nelle operazioni militari in Libia.

“La coalizione e i paesi che si sono incontrati ad Abu Dhabi per la riunione del Gruppo di contatto - ha ricordato il portavoce del ministero degli Esteri francese, Bernard Valero - si sono espressi all'unanimità sulla strategia: bisogna intensificare la pressione su Gheddafi”. “Qualsiasi sospensione delle operazioni - ha aggiunto - rischierebbe di far guadagnare tempo” al colonnello e permettergli di “riorganizzarsi”. “Sarebbe il popolo libico a soffrire al più piccolo segnale di una nostra debolezza”, ha concluso Valero.