Editoriale
Libertà di imparare...e poi?
ROMA, 1 Novembre 2011 - Da qualche anno a questa parte, in Italia e nell’Europa intera si sta diffondendo sempre più, un particolare, nonché rivoluzionario, tipo di istruzione. Si tratta di quelle che vengono definite “Scuole democratiche”, o più semplicemente scuole libertarie. [MORE]
Fra i cambiamenti e le riforme che stanno stravolgendo l’assetto della scuola Italiana e declassando la qualità del servizio stesso, il tema dell’educazione torna a prevalere, soprattutto fra quelle famiglie, che con figli in età scolare, si interrogano incessantemente sulla validità del sistema "tradizionalista". Non ci si sofferma più solamente sulle alternative classiche come il metodo Montessori o quello Steiner, ma si cerca di andare oltre quei limiti che a detta di tutti sono “convenzionali”. Alcuni optano per un’educazione familiare, ovvero per la possibilità legale sancita dalla Costituzione di educare a casa i propri figli, mentre altri, con un po’ più di audacia, cercano direttamente di aprire delle scuole nuove.
Si tratterebbe di luoghi, in cui bambini e ragazzi, possono gestire il proprio tempo secondo i propri interessi ed i propri tempi, scegliendo settimanalmente quali argomenti trattare, semplicemente per alzata di mano durante l’assemblea di classe. Alle scuole esistenti in Italia si sono aggiunti numerosi progetti a livello locale, al fine di creare un’alternativa che permetta ai bambini di esprimere il proprio potenziale.
Fra non poche perplessità circa la validità di tale tipo di insegnamento, una così rapida diffusione di tale progetto è un chiaro segnale delle necessità di una “sovversione di un insieme di meccanismi e rituali che noi siamo stati abituati ad associare all’organizzazione ed al funzionamento di una scuola".
Laura Sallusti