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Libero accusa Fini:sfrutta privilegi per la scorta. Il Presidente della Camera annuncia querela

ROMA, 12 AGOSTO 2012- «Gianfranco Fini come al solito preferisce querelare invece che spiegare». È con queste parole che Maurizio Belpietro risponde su “Liberotv” all’annuncio di querela da parte del Presidente della Camera contro il suo giornale. La questione è sorta sulle pagine del quotidiano sabato, in seguito ad un articolo di Barbara Romano, nel quale si chiede a Fini di giustificare la prenotazione di nove stanze d’albergo ad Orbetello per una durata di circa due mesi e per un costo complessivo stimato intorno agli 80mila euro. La replica dell’ex Presidente di An non si è fatta attendere. «Le modalità per garantire la sicurezza della mia persona in ragione della carica istituzionale ricoperta sono decise autonomamente dai competenti organismi del Ministero degli Interni».[MORE]

La domanda che viene posta a Fini è se le stanze prenotate per la sua scorta siano «pagate da lui o dalla collettività. Siccome due mesi di prenotazione, ai prezzi correnti di quell’albergo, cioè 140 euro a notte, significavano più o meno 80 mila euro, pensavamo che il costo fosse abbastanza eccessivo e dunque fosse anche ragione per domandare al Presidente della Camera chi pagasse quel conto». Belpietro vuole vederci chiaro, lasciando trasparire una nota di sarcasmo dal momento che «quelle stanze sono prenotate anche se non vengono usate, sono a disposizione degli uomini di scorta del Presidente della Camera il quale trascorre ad Orbetello con la famiglia ogni tanto qualche giorno di vacanza e di riposo». Il direttore di “Libero” prosegue il suo commento ricordando come la reazione di Fini assomigli molto a quella dell’altro caso che l’ha visto protagonista, quello relativo alla casa di Montecarlo. Conclude il suo commento definendolo il “re della casta”, bruciatore dei fondi versati dai contribuenti.

Fini controbatte promettendo guerra giudiziaria. Nella nota diffusa si legge: «Dal giorno in cui sono stato eletto Presidente della Camera ad oggi non ho mai chiesto, né tanto meno ho mai usufruito di servizi diversi, e men che meno privilegiati e di favore». Chiama direttamente in causa il Ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, sostenendo che qualsiasi servizio a lui destinato dev’essere da lei approvato. Cancellieri, da quanto comunicato dal Viminale, ha già chiesto una relazione al capo della polizia per fare chiarezza sulla questione.

Federica Sterza

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