Cultura e Spettacolo
Liber@Estate 2019, Nicola Fiorita ha presentato “A schema libero”
Catanzaro, 5 agosto - Venerdì 2 Agosto, nella spettacolare location de “La Rotonda” di Copanello, si è svolto il quinto incontro della rassegna Liber@Estate 2019. Ospite della serata il professore Nicola Fiorita, membro del collettivo di scrittura Lou Palanca, che ha presentato il loro terzo romanzo “A schema libero”.
Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco di Stalettì, Rosario Mirarchi, è intervenuto l’avvocato Sandro Scoppa, presidente dell’associazione culturale “Vincenzo Scoppa”, ideatore e curatore della rassegna, che ha fatto un excursus di tutte le ribellioni dei calabresi contro lo stato, dall’unità d’Italia fino ai Moti di Reggio. Saverio Fontana, responsabile della comunicazione Liber@Estate 2019, ha fatto una breve presentazione del collettivo, ha introdotto l’opera e, insieme all’avvocato Scoppa, ha stimolato con le proprie domande il racconto del professore Nicola Fiorita.
«“A schema libero” chiude una sorta di trilogia della memoria. I primi tre libri che abbiamo scritto, infatti, sono ambientati tra il ’65 e il ’70, in quella fase che ha preceduto la nascita della Regione Calabria, periodo poco raccontato. Abbiamo provato a scavare nella memoria collettiva calabrese, a portare fuori delle storie e a raccontarle con il nostro stile. Questo testo abbiamo pensato di portarlo dentro la storia dei Moti di Reggio Calabria. La più grande rivolta urbana d’occidente.
Abbiamo voluto far raccontare la storia ad un personaggio di nostra invenzione, l’enigmista, un piemontese, ex uomo dei servizi segreti. Lo abbiamo fatto perché volevamo uno sguardo neutro, né un reggino e né un catanzarese. Non è un libro sui Moti, ma parte dai Moti e arriva fino ad oggi. La prima cosa che abbiamo pensato è che durante questo periodo si sedimentano alleanze e incontri che cambiano la storia della Calabria. La rivolta è, all’inizio, una forma di ribellismo da parte di un popolo che non aveva l’acqua, non aveva lavoro e trova nell’assegnazione del Capoluogo il motivo per scendere in piazza. Assume, poi, una dimensione diversa quando viene egemonizzata dal neofascismo e dalla mafia calabrese. Si incontrano pezzi di servizi segreti, che avevano tutto l’interesse di alimentare il disordine per poi riportare l’ordine, con una mafia calabrese, che fino a quel momento era stata una mafia rurale e povera, che acquisisce un capitale di relazioni e di informazioni che gli consente di cambiare la propria storia dal ’71 ad oggi, e il neofascismo che è la manovalanza. Un’ipoteca negativa che viene messa sulla nascita del regionalismo calabrese. Una storia forte, pesante, di suicidi e omicidi, che noi abbiamo calato in un romanzo che abbiamo cercato di costruire il più leggero possibile». Con queste parole il professore Fiorita ha dato inizio ad una piacevolissima discussione durata oltre un’ora.
Il prossimo incontro sarà martedì 6 Agosto, sempre a Copanello, e vedrà ospite Domenico Dara che presenterà “Appunti di meccanica celeste”.
Liber@Estate 2019