Cronaca

Liberati i due ostaggi italiani rapiti in Libia lo scorso settembre

ROMA, 5 NOVEMBRE - I due connazionali Bruno Cacace e Danilo Calonego, rapiti in Libia lo scorso 19 settembre, sono stati liberati nella notte tra venerdì e sabato 5 Novembre. Anche il cittadino canadese sequestrato insieme a loro è stato tratto in salvo.

Secondo quanto si apprende, la Farnesina ha reso noto che i due tecnici italiani dipendenti della Con.I.Cos (Contratti Internazionali Costruzioni) "Hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato". "La vicenda - prosegue il comunicato istituzionale - si è conclusa grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche".[MORE]

Il rapimento
Assieme a Bruno Cacace, anni 56, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) e Danilo Calonego, sessantaseienne della provincia di Belluno che lavorava in Libia da più di 35 anni, era stato rapito anche un cittadino canadese. I tre lavorano per la Con.I.Cos, ditta piemontese attualmente impegnata nella manutenzione dell'aeroporto di Ghat, città nel sud del Paese sotto il controllo del governo di unità nazionale di Tripoli. Riguardo la dinamica del rapimento, era emerso che uomini armati e mascherati avevano bloccato la loro auto vicino alla cava di El-Gnoun aprendo il fuoco contro di loro per poi prelevarli. Secondo una fonte citata dal sito Masrawy.com, "l'autista che accompagnava i tre era stato trovato con le mani legate in una zona desertica".

 

A metà ottobre si apprese che i due connazionali erano presumibilmente nelle mani di un gruppo guidato da un algerino legato ad al-Qaeda nel Maghreb (Aqmi). La notizia era stata rivelata da fonti della sicurezza algerina al sito web Middle East Eye, secondo cui il gruppo avrebbe chiesto 4 milioni di euro per i tre ostaggi. La stessa fonte aggiunse che erano in corso dei negoziati condotti da tribù libiche come Mediatori. Un negoziato, da come scriveva il Middle East Eye, "sostanzialmente avanti" e che gli ostaggi sarebbero stati "rilasciati presto". Si ipotizzò che Il gruppo di rapitori fosse composto da libici e algerini e guidato da un algerino di nome Abdellah Belakahal.  Il gruppo, da quanto riportarono i media libici, minacciò di "consegnare gli ostaggi a una cellula di Aqim e all'Isis".

Luigi Cacciatori

Immagine da tgcom24.mediaset.it